Il senatore a vita Giulio Andreotti si è spento questa mattina alle 12 e 25 nella sua residenza romana. Lo hanno reso noto i suoi familiari. Andreotti aveva 94 anni: è stato per sette volte presidente del consiglio.
Politico longevissimo, sulla scena politica da più tempo della regina Elisabetta. E’ stato l’uomo di governo e di partito italiano più blasonato, sette volte alla guida dell’esecutivo, uno dei leader democristiani più votati; ma per i suoi nemici e detrattori era “Belzebù”, circondato da una fama di politico cinico e machiavellico che lui stesso, in fondo, amava coltivare.
Emblema di un potere che nasce e si alimenta nelle zone d’ombra. Fanno ancora discutere, e lo faranno anche dopo, i suoi presunti rapporti con la mafia.
FRASI CELEBRI – Resteranno impresse le sue frasi celebri come “il potere logora chi non ce l’ha“, o ancora “i miei amici che facevano sport sono morti da tempo”.
Alla morte, Andreotti aveva pensato, come tutti gli uomini del resto. Ma a modo suo: “non sono pronto. Spero di morire il piu’ tardi possibile. Ma se dovessi morire tra un minuto, so che non sarei chiamato a rispondere ne’ di Pecorelli, ne’ della mafia. Di altre cose si’, ma su questo ho le carte in regola“. Nelle sue frasi, Andreotti aveva citato anche la cattiveria, sottolineando quanto sia pericolosa, anzi “pericolosissima” quella dei “buoni”.
E a proposito di cattiveria, Andreotti ha inserito questa parola in un’altra delle sue frasi, quella dedicata al film ‘Il Divo’, ispirato alla sua figura, ma che a lui non e’ piaciuto: “e’ molto cattivo, e’ una mascalzonata direi. Cerca di rivoltare la realta’ facendomi parlare con persone che non ho mai conosciuto”. Ironico e anche scaramantico. Come quando qualcuno penso’ di organizzare una festa per i suoi 90 anni, nel 2009: “di feste in mio onore ne riparleremo quando compiro’ cent’anni…”
L’UOMO DEI RECORD Era l’unico uomo politico ad aver partecipato, se si esclude il Napolitano-Bis, a tutte le elezioni dei Presidenti della Repubblica italiana, tra i pochissimi ancora in vita ad aver partecipato ai lavori dell’assemblea Costituente, ma l’unico a poter vantare la partecipazione alla Consulta, l’assemblea istituita nel 1945 per definire le regole per eleggere la Costituente. Giulio Andreotti era l’uomo dei record della Repubblica. L’unico anche ad essere stato processato, ed assolto, per mafia. Ha guidato 7 volte il governo stabilendo il primato dell’esecutivo piu’ breve della Repubblica: 9 giorni. Ecco alcuni numeri, privati e pubblici, che riassumono la sua straordinaria vita politica. 4 – i figli. 27 – gli anni che aveva quando e’ stato eletto per la prima volta all’Assemblea Costituente. 11 – Le volte che e’ stato eletto in Parlamento. 66 – gli anni vissuti da parlamentare. 28 – gli anni che aveva quando e’ entrato nel governo come sottosegretario. 6 – gli incarichi da sottosegretario. 10 – i governi in cui non e’ stato ministro. 22 – gli anni vissuti in Parlamento come senatore a vita. 2 – i processi a cui e’ stato sottoposto ( mafia e omicidio Pecorelli). 2 – le volte in cui e’ stato eletto al Parlamento europeo. 0 – le volte in cui e’ stato segretario della Dc. 22 – le volte in cui Andreotti e’ stato ministro ( 8 alla Difesa, 5 agli Esteri, 2 alle Finanze, 2 al Bilancio, 2 all’Industria, 1 Tesoro, 1 all’Interno, 1 Beni Culturali, 1 Politiche Comunitarie, gli ultimi due ad interim). 7 – Le volte in cui e’ stato presidente del Consiglio. 26 – le volte in cui c’e’ stata una richiesta di azione penale e’ questa e’ stata archiviata dall’Inquirente. (Fonte Ansa)
NIENTE FUNERALI DI STATO – Secondo fonti vicine al Quirinale non ci saranno funerali di stato, né camera ardente. “Le esequie saranno celebrate nella sua parrocchia con gli strettissimi familiari” ha confermato la sua storica segretaria.