Don Corsi costretto a lasciare il sacerdozio

Don Piero Corsi lascia l’abito talare dopo la polemica per un suo scritto in cui giustificava il femminicidio. «Dopo una notte insonne per il dolore e il rimorso per la giusta polemica causata dalla mia “imprudente provocazione” comunico che ho deciso di mettere da parte l’abito talare, del quale mi sento indegno», dice don Corsi.

Don Piero Corsi lascia l’abito talare dopo la polemica per un suo scritto in cui giustificava il femminicidio. «Dopo una notte insonne per il dolore e il rimorso per la giusta polemica causata dalla mia “imprudente provocazione” comunico che ho deciso di mettere da parte l’abito talare, del quale mi sento indegno», dice don Corsi.

Tutto era cominciato dal foglio appeso nella bacheca della chiesa di Lerici e improvvisamente rimosso su “ordine” del vescovo della Spezia mons. Ernesto Palletti. Questo il titolo: «Le donne e il femminicidio. Facciano sana autocritica, quante volte provocano?». Immediata la bufera che ha spinto don Corsi a chiedere «pubbliche scuse»: «Voglio scusarmi con tutti – ha detto ieri – per quella che voleva essere soltanto una imprudente “provocazione”. In particolare mi voglio scusare con tutte quelle donne che si siano sentite offese in qualche modo dalle mie parole. Affronterò con serenità le decisioni della Curia».

Ieri intanto veniva chiuso il gruppo Facebook di don Corsi, sommerso dagli insulti degli utenti dopo che il contenuto dell’ `analisi´ sul femminicidio era stato diffuso via web. Il tutto mentre il sacerdote, intervistato su RadioRai dal giornalista Paolo Poggio, si difendeva così: «Non so se è un frocio anche lei o meno: cosa prova quando vede una donna nuda?».

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