Sono la categoria più colpita, all’età di 60 anni il 17% di loro soffrono di una tiroide poco attiva, contro l’8% degli uomini. La ricerca internazionale promossa da Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, in collaborazione con la Thyroid Federation International (TFI), rivela come molte donne associno i sintomi quali il cambiamento di peso, irritabilità, ansia, insonnia, stanchezza ai loro stili di vita, senza rendersi conto che potrebbero essere causati da un disturbo alla tiroide.
L’indagine, condotta da Censuswide, comprende 6.171 interviste a donne di 7 paesi: Francia, Italia, Messico, Brasile, Arabia Saudita, Cile, Indonesia. Il 49% delle intervistate ha dichiarato di aver attribuito la causa del proprio stato d’inquietudine o difficoltà nel prendere sonno allo stile di vita frenetico, mentre per il 40% è da quest’ultimo che deriva la propria depressione, ansia e stanchezza. In realtà, questi sintomi sono comuni a chi soffre di disturbo alla tiroida. Inoltre, il 23% delle intervistate ha dichiarato di aver accettato queste problematiche come parte della proprie vita. Il 19% di loro ha accettato di sentirsi stanca ogni giorno. L’indagine ha sottolineato, quindi, perché può essere difficile individuare un disturbo della tiroide. Il 29,6% di chi ha denunciato incapacità di concentrazione, difficoltà di rimanere incinta (30%), intestino pigro e costipazione (29), non ha saputo associare questi tali disturbi ad un problema tiroideo.
Secondo Ashok Bhasee, presidente di TFI, i risultati “evidenziano una ragione per la quale milioni di persone vivo questa problematica senza che gli sia dignosticato un disturbo alla tiroide – spiega – speriamo che questo incoraggi più persone a parlare con il proprio medico che accettare tali disturbi”. La campagna di Merck “Non sei tu. È la tua tiroide” (www.thyroidaware.com/it) ha l’obiettivo di aiutare chi attribuisce a priori questi sintomi al proprio stile di vita.
La ghiandola tiroidea poco attiva è più comune nelle donne, diventando più frequente con l’aumento dell’età. L’ipertiroidismo dipende molto dalla genetica familiare e tende a presentarsi con più frequenza nelle giovani donne; nella maggior parte dei casi è causata da una condizione chiamata “malattia di Graves”. Gli anticorpi del sangue attivano la ghiandola tiroidea, causandone un aumento delle dimensioni e della secrezione dell’ormone tiroideo. Un’altra forma di ipertiroidismo è caratterizzata da noduli nella ghiandola, che aumentano i livelli di ormone nel sangue. I sintomi possono portare a gravi complicazioni se la malattia non viene diagnosticata per tempo.
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