Diritti umani: una parola comune e un progetto comune

Accanto all’inasprimento dell’intolleranza e della xenofobia verso rifugiati che risultò dal rapporto Commissione Europea del 2006 e le tristemente famose vignette satiriche contro l’Islam, la Danimarca presenta un volto pacifico e solidale.

Accanto all’inasprimento dell’intolleranza e della xenofobia verso rifugiati che risultò dal rapporto Commissione Europea del 2006 e le tristemente famose vignette satiriche contro l’Islam, la Danimarca presenta un volto pacifico e solidale. Il Research Partnership Programme, piano di ricerca congiunta sovvenzionato dal DANIDA (Danish International Development Assistance, – ente di assistenza che lavora per la riduzione di povertà nel mondo) e organizzato dall’Istituto danese per i diritti umani (DIHR) offre a ricercatori dei paesi in via di sviluppo e “di transizione”  borse di studio per la ricerca.
Un’opportunità unica di diventare un “guest researcher” presso l’Istituto che si propone di promuovere e sviluppare la conoscenza dei diritti umani su scala nazionale e internazionale. I borsisti partecipano a seminari, gruppi di discussione.
In un clima di sostegno e integrazione da segnalare la favorevole accoglienza delle chiese cristiane danesi dei 138 studiosi islamici, “Una parola comune”, passo di apertura verso la cristianità e hanno chiesto ai leader islamici di proseguire nella strada del dialogo.
Territorio di solidarietà internazionale, la  Danish Refugee Council (DRC) è un ente umanitario privato che si occupa della causa dei rifugiati e e promuove soluzioni e strategie.  Comprende 31 organizzazioni.

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