Sale di nuovo la tensione ministero dell’Istruzione-sindacati sulla di- dattica a distanza, la nuova modalità di lezioni 2.0 che si sta cercando di far decollare nelle scuole alle prese con la sospensione delle attività di- dattiche, legata all’emergenza coro- navirus, decisa dal governo Conte, per ora, fino al prossimo 3 aprile.
A finire nel mirino delle sigle sin- dacali è stata, stavolta, una direttiva ministeriale, inviata ieri a uffici sco- lastici regionali e presidi, con le pri- me indicazioni operative sull’inse- gnamento “da remoto”. Nella nota, in particolare, il dicastero guidato da Lucia Azzolina si è limitato a mettere nero su bianco alcune te- matiche generali: non si possono, cioè, solo inviare materiali didattici agli studenti o semplicemente limi- tarsi ad assegnare loro compiti, sen- za far precedere tutto questo da una spiegazione relativa ai contenuti o senza prevedere «un intervento successivo di chiarimento o restitu- zione da parte del docente». Insom- ma, per Viale Trastevere, la didattica a distanza (che è una necessità, e non sostituirà la didattica “fisica”) deve prevedere dei «momenti di re- lazione tra docente e discenti» ed è necessaria «una valutazione co- stante» dei compiti.
Tanto è però bastato a far scattare la reazione dei sindacati, che hanno chiesto al ministero dell’Istruzione di ritirare «immediatamente» la no- ta perché, hanno sottolineato, con- tenente «modalità di organizzazio-
ne del lavoro che sono oggetto di re- lazioni sindacali». In pratica, «in questo momento straordinario – viene ribadito da mgmn Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda – l’attivazione della didattica a distanza non può limitarsi a replica- re contenuti e modalità tipiche di una situazione di normalità».
Le frizioni tra ministero e sinda- cati riguardano essenzialmente il ruolo dei presidi, chiamati in que- sta fase emergenziale ad attivare le attività di didattica a distanza, bypassando il collegio docenti, e al- cune precisazioni richiamate dalla nota ministeriale: come ad esem- pio, la valutazione degli alunni: un dovere degli insegnanti e un diritto che spetta a ogni alunno, secondo Viale Trastevere; ma che le sigle chiedono invece di considerare «con la dovuta attenzione» visto che si tratta, scrivono, «di attività comportante per sua natura un ca- rico di stress che nella presente si- tuazione occorrerebbe quanto più possibile attenuare per tutti (alun- ni, famiglie, docenti, dirigenti)».
Il governo tira dritto: nel decreto «Cura Italia» stanzia 85 milioni pro- prio per spingere le lezioni 2.0, con un occhio a studenti e famiglie meno abbienti; e la ministra, Lucia Azzoli- na, ha poi annunciato l’assunzione di mille assistenti tecnici sempre per supportare la didattica digitale.
A reagire è anche la politica: «Trovo stupefacente la richiesta sindacale di ritirare la nota sul- l’insegnamento a distanza e di es- sere ricevuti al ministero – ha det- to l’ex sottosegretario, Gabriele Toccafondi (Iv) -. Tutti stanno fa- cendo la propria parte per non la- sciare soli docenti e studenti. In un contesto del genere quella dei sindacati è una pretesa lunare, to- talmente fuori misura».
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