Crollo ex aula magna Università di Cagliari, il rettore Mola a Corriereuniv.it: “Rilievi anche in altri edifici per sicurezza”

Studentessa a Corriereuniv.it: “Ora ho paura per il mio dormitorio”. Angela vive nella casa dello studente davanti l’edificio crollato Il rettore Mola raggiunto da Corriereuniv.it: “Stiamo lavorando con le autorità per accertare le cause del crollo. Rilievi verranno fatti anche in altri edifici. Intanto lezioni di Lingue saranno online e abbiamo chiuso per sicurezza una biblioteca”.

“Ero appena tornata a casa dalla mensa da una mezzora, mi sono messa alla scrivania e ho sentito un frastuono – è il racconto di Angela a Corriereuniv.it, studentessa che vive di fronte l’edificio crollato di Geologia, ex aula magna dell’Università di Cagliari -. All’inizio ho pensato fosse il vetro della finestra, poi ho visto una nube di polvere sopra l’edificio del magistero. Però non ero sicura di quello che stava succedendo quindi non ho chiamato subito i soccorsi. Ma appena ho saputo che era crollato l’edificio mi sono precipitata giù”. Un boato sordo, poi un rumore di macerie che si infrangevano a terra. Sono circa le 22:00, i residenti di via Trentino sentono collassare l’edificio che per anni aveva ospitato l’aula magna della ex facoltà di Geologia dell’Università di Cagliari. La palazzina, sita sul retro del corpo centrale nei pressi del piazzale su cui sorge la Casa dello studente, era stata riutilizzata per ricavare un laboratorio di Lingue al piano terra e due aule magne, una delle quali al primo piano.

Il racconto degli studenti

Dalla sua finestra poteva vedere tutto Angela e la paura che anche il suo edificio venisse giù la spinta in strada. “Io abito nella casa dello studente di fronte, ed essendo anche questa pubblica, non so quanti controlli abbiano fatto, mi sono molto impaurita. Inoltre c’erano degli amici alle lezioni del pomeriggio nell’edificio crollato, ero preoccupata“. Una volta scesa in strada la vita delle macerie e i vigili del fuoco che cercavano di farsi strada per controllare eventuali intrappolati sotto i calcinacci. Fortunatamente non c’era nessuno a quell’ora nell’edificio crollato. Le lezioni erano terminate alle 18 e l’ultimo studente aveva lasciato le aule intorno alle 19. “Siamo scesi in strada, abbiamo visto quello che stava succedendo, i vigili del fuoco in azione, ed eravamo molto spaventati, l’Università deve rispondere di quello che è accaduto: dicono che ci sono stati dei controlli ma io non mi fido”.

“Io al momento del crollo non ero presente. Gli studenti e le studetesse all’interno del dormitorio hanno sentito un forte rumore al momento del crollo, dove si tenevano delle lezioni negli edifici di Geologia – conferma Davide a Corriereuniv.it, un altro studente che vive nei pressi dell’edificio crollato -. Sindaco e rettore sono sopraggiunti subito nella notte. Rimane lo scontento e la paura tra gli studenti e le studentesse della facoltà a cui è stato dato via libera per seguire le lezioni nell’edificio accanto a quello crollato, non è pensabile che nel 2022 si rischi la vita per andare a lezione“.

Il rettore: “Ora rilievi straordinari anche in altri edifici”

“Stiamo lavorando da stanotte per accertare le cause dell’accaduto, in piena collaborazione con le autorità competenti. Possiamo confermare che al momento del crollo le aule erano vuote e pertanto non ci sono stati feriti”, ha dichiarato a Corriereuniv il rettore dell’Università di Cagliari, Francesco Mola. “Nei prossimi giorni proseguiranno i rilievi anche in altri edifici per evitare possibili altri crolli. Certo nessuno si aspettava una cosa simile, abbiamo sempre fatto i dovuti controlli”. E sugli studenti privi delle loro aule è scattata la Dad: “Le lezioni verranno fatte online e abbiamo chiuso anche la biblioteca Dante Alighieri che è di fianco all’edificio crollato”. L’edificio era stato costruito negli anni Ottanta.

Intanto gli studenti questa mattina hanno fatto un sit-in davanti al Rettorato, spostandosi in queste ore verso il magistero dove hanno occupato una parte della facolt di Lettere dove è caduto in pezzo dell’edificio crollato. “Stiamo aspettando di poter parlare con il rettore in merito al crollo – riferiscono a Corriereuniv.it alcuni studenti presenti all’occupazione, circa cinquecento -. Non è possibile che gli studenti abbiano rischiato la vita senza che qualcuno ne risponda direttamente”.

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