Contributo a fondo perduto Decreto Rilancio: requisiti e come funziona

Tutte le informazioni sul contributo a fondo perduto per aziende e autonomi: come funziona, a chi spetta e come fare domanda

Al fine di sostenere imprese e lavoratori autonomi a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19, il provvedimento legislativo approvato dal Governo, definito Decreto Rilancio, ha introdotto la norma relativa al Contributo a Fondo Perduto.

Disciplinato dall’articolo 25 del DL, tale contributo è stanziato per autonomi ed aziende che si trovano in difficoltà economica e rientra tra le misure Decreto Rilancio per imprese ed economia.

Il contributo a fondo perduto del Decreto Rilancio è concesso ed erogato dall’Agenzia delle Entrate. Ecco come funziona, i requisiti e cosa sapere per beneficiarne.

CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO COS’E’?

Il contributo a fondo perduto è un tipo di finanziamento concesso in genere dalla Pubblica Amministrazione alle imprese e ai lavoratori autonomi. La caratteristica specifica che lo distingue da altri tipi di incentivi alle imprese, è rappresentata dal fatto che non prevede restituzione, né maturazione di interessi. In Italia, i contributi a fondo perduto sono gestiti, in prevalenza, da Comuni, Regioni e Stato, ed anche da Istituti specializzati in credito alle aziende. Il contributo a fondo perduto definito dal Decreto Rilancio rientra in questa tipologia di aiuti. In particolare, è stato istituito per far fronte alla crisi economica, finanziaria e di liquidità che ha investito lavoratori autonomi e aziende a causa della pandemia da Coronavirus. 

BENEFICIARI

A chi spetta il contributo a fondo perduto decreto Rilancio? Il contributo spetta a coloro che esercitano attività d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita IVA. Tra gli aventi diritto sono comprese anche le imprese esercenti attività agricola o commerciale, anche se svolte in forma di impresa cooperativa, con fatturato nell’ultimo periodo d’imposta inferiore a 5 milioni di euro.

REQUISITI

Affinché il contributo a fondo perduto previsto dall’art. 25 del Decreto Rilancio possa essere riconosciuto occorre possedere il seguente requisito: l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di Aprile 2020 deve essere inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi relativi al mese di Aprile 2019.

In assenza di tale requisito, il contributo spetta a:

soggetti che abbiano iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019;

soggetti che, a far data dall’insorgenza dell’evento calamitoso, abbiano domicilio fiscale o sede operativa nel territorio di comuni colpiti dai predetti eventi i cui stati di emergenza erano ancora in atto alla data di dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19.

ESCLUSIONI

Il contributo non spetta, in ogni caso, a:

soggetti la cui attività risulti cessata alla data di presentazione dell’istanza;

agli enti pubblici;

ai soggetti di cui all’articolo 162-bis del TUIR;

ai contribuenti che hanno diritto alle indennità previste dagli art. 27 (Indennità professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa) e 38 (Indennità lavoratori dello spettacolo) del DL 18/2020, convertito, con modifiche, dalla L. 27/2020;

ai lavoratori dipendenti e ai professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria.

COME SI DETERMINA L’IMPORTO?

Per determinare l’ammontare del contributo a fondo perduto sono previste 3 percentuali, da applicare alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi relativi ai mesi di Aprile 2020 e Aprile 2019.

Le 3 percentuali da applicare per il calcolo sono così stabilite:

20% per soggetti con ricavi o compensi inferiori a 400.000 euro nell’ultimo periodo d’imposta;

15% per soggetti con ricavi o compensi compresi tra 400.000 euro e 1 milione di euro nell’ultimo periodo d’imposta;

10% per soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro nell’ultimo periodo d’imposta.

Per coloro che rientrano nell’applicazione della norma, l’ammontare del contributo a fondo perduto è riconosciuto per un importo non inferiore a:

1.000 € per le persone fisiche;

2.000 € per soggetti diversi dalle persone fisiche.

Si specifica, inoltre, che il contributo non concorre alla base imponibile delle imposte sui redditi, né alla formazione del valore della produzione netta.

CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO: COME RICHIEDERLO

Per richiedere il contributo a fondo perduto Decreto Rilancio, gli interessati dovranno presentare, anche attraverso intermediario, un’istanza all’Agenzia delle Entrate.

Tale istanza dovrà contenere l’indicazione della sussistenza dei requisiti ed essere presentata entro 60 giorni dalla data di avvio della specifica procedura telematica.

Le modalità per effettuare la richiesta, la definizione del suo contenuto informativo e le tempistiche di presentazione verranno definite con apposito provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

EROGAZIONE DEL CONTRIBUTO 

L’Agenzia delle Entrate erogherà con accredito diretto sul conto corrente bancario o postale del soggetto beneficiario il contributo a fondo perduto riconosciuto.

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