Concorso al Suor Orsola, assolto rettore D'Alessandro e altri tre docenti

Il giudice Marina Cimma ha assolto “perché il fatto non sussiste” il rettore dell’università Suor Orsola Benincasa Lucio D’Alessandro e gli altri tre docenti imputati del processo celebrato con rito abbreviato su un concorso per un posto da ricercatore, bandito dall’ateneo napoletano e concluso nel 2004 con l’assegnazione dell’incarico in Storia dell’architettura – Storia dei giardini, al professor Francesco Zecchino, figlio dell’ex Ministro dell’Università Ortensio.
Il pubblico ministero Graziella Arlomede aveva chiesto la condanna di tutti gli imputati. Per il rettore D’Alessandro, la rappresentante dell’accusa aveva sollecitato la pena di due anni e sei mesi di reclusione con l’accusa di abuso di ufficio. Nei confronti degli altri tre imputati, Giovanni Coppola, Alessandro Viscogliosi (difesi entrambi dall’avvocato Luigi Tuccillo) e Anna Giannetti (assistita da Pasquale Coppoli) componenti della  commissione incaricata nel 2013, nove anni la conclusione della procedura, di riesaminare i titoli dei due candidati a seguito del ricorso della concorrente esclusa, il pm aveva chiesto la pena di 3 anni per le ipotesi di abuso d’ufficio e falso. La ricostruzione dell’accusa però non ha superato il vaglio del giudice che ha assolto tutti come chiesto dalla difesa escludendo dunque illeciti. Non erano imputati invece né l’ex ministro Zecchino né il figlio.
Commenta D’Alessandro: “Sono molto soddisfatto di questa pronuncia, ma sono sempre stato assolutamente sereno sul buon esito di questa vicenda, a mio avviso limpida in ogni sua fase e che invece ha avuto fin troppa eco mediatica perché erroneamente assimilata a vicende completamente diverse. Voglio esprimere un sentito ringraziamento al mio avvocato, professore Vittorio Manes, alla mia famiglia, ai colleghi del mio ateneo e all’intero mondo universitario, compresa la CRUI, che non hanno mai cessato di darmi fiducia”. E in una nota la comunità di professori e ricercatori dell’Università Suor Orsola Benincasa, “che già sentì di esprimere la sua vicinanza al Rettore”, è tornata a “rallegrarsi, con stima e gratitudine immutate, perché questo brutto capitolo si è concluso, com’era, d’altronde, giusto e atteso. Fatta definitiva chiarezza, auguriamo al nostro Rettore di proseguire nel suo lavoro, per guidare con lo stesso entusiasmo questa comunità di studiosi e di studenti, sempre nel segno della eccellenza nella ricerca e nella formazione per il nostro Mezzogiorno”.

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