Con 5 in condotta si ripete l'anno

bart.pngUn giro di vite per contrastare i fenomeni di bullismo nelle scuole: il decreto legge del ministro Mariastella Gelmini approvato ieri dal Cdm imprime un’accelerazione rispetto agli obiettivi contenuti nel ddl presentato sugli stessi temi all’inizio di agosto. Tra le novità: il ritorno dei voti in pagella al posto dei giudizi (anche alle medie) e lo studio più approfondito dell’educazione civica.
La tempistica e le modalità di approvazione del provvedimento, alla vigilia della riapertura delle scuole, hanno generato una serie di polemiche: se da un lato l’Associazione dei presidi e il Moige accolgono favorevolmente le novità anti-bullismo introdotte, dall’altro l’Unione degli studenti (Uds) lamenta una mancanza di dibattito e – di fatto – si sente “tradita e scavalcata”. Già annunciata una forte mobilitazione per l’autunno. Il ministro ombra per le Politiche giovanili del Pd Pina Picierno, dal canto suo, boccia la Gelmini senza appello: “Non posso credere che un ministro di 35 anni pensi di risolvere i problemi riportando le lancette dell’orologio agli Anni Cinquanta”. Ecco nel dettaglio le novità introdotte dal decreto legge.
Attenti al 5. Torna il voto in condotta, la valutazione del comportamento «farà media» e chi prende 5 può scordarsi la promozione e l’ammissione agli esami di Stato: un giro di vite rispetto a quanto previsto nel ddl dove la bocciatura era discrezionale. Gli studenti saranno valutati in base ai risultati conseguiti nelle singole materie, ma anche tenendo conto, dunque, del comportamento. Il ripristino del voto in condotta «è una risposta necessaria e urgente di fronte al moltiplicarsi negli ultimi anni dei casi di bullismo» ha spiegato il ministro Gelmini.
Voti al posto dei giudizi. Tornano i voti sulle pagelle degli studenti italiani. «Crediamo che alla scuola – ha detto il ministro – serva ordine e chiarezza. Per questo ci sarà un ritorno dei voti, accompagnati dai giudizi che saranno esplicativi del risultato raggiunto dai ragazzi. Si è abusato dei giudizi che a mio parere non sempre sono espressi in maniera comprensibile e aiutano a capire il reale rendimento dei ragazzi». Alle elementari accanto ai voti resterà il giudizio analitico sul comportamento complessivo. Alle medie ci saranno, invece, soltanto i voti. Nelle pagelle i voti sono stati sostituiti dai giudizi circa 30 anni fa, con la legge 517 del 4 agosto 1977.
Educazione alla cittadinanza. La Costituzione e, più in generale, lo studio dell’educazione civica, entra dalla porta d’ingresso, in via sperimentale, nelle aule delle scuole dell’infanzia e del primo e secondo ciclo. «Cittadinanza e Costituzione» (questo il nome ufficiale della disciplina) da quest’anno sarà inclusa nel monte-ore di storia e geografia e probabilmente avrà una sua specifica valutazione. «Educazione civica come educazione alla cittadinanza» ha spiegato il ministro Gelmini secondo la quale «bisogna preparare i ragazzi a essere cittadini consapevoli».
Una guida più sicura. Altra novità, l’introduzione dell’educazione stradale: «Una materia quanto mai opportuna visto il numero di ragazzi che ogni anno perdono la vita in incidenti», sottolinea il ministro. La decisione di inserire anche quest’ultimo aspetto è scaturita dopo un incontro tra i ministri Gelmini e Matteoli. «Si tratta di un accordo molto importante – hanno dichiarato – per dare agli studenti nozioni essenziali sul codice della strada, per educarli al rispetto delle regole sulla circolazione dei veicoli e dei pedoni, con lo scopo di contribuire a migliorare la sicurezza stradale».
Manuel Massimo

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