Come si diventa insegnanti: ecco le nuove regole

“Oggi inseriamo un nuovo tassello nella riforma destinata a cambiare il nostro sistema scolastico – ha affermato il ministro Mariastella Gelmini – Un tassello fondamentale, perché riguarda la formazione iniziale dei futuri insegnanti”.

Un anno di tirocinio per legare teoria a pratica
Attivazione solo in base alla necessità per evitare il precariato
Più inglese e competenze tecnologiche

Cambia radicalmente la formazione iniziale degli insegnanti. Il Ministro Gelmini ha firmato il Regolamento sulla formazione iniziale dei docenti che si sviluppa, in particolare, su quattro grandi direttrici

  1. il Tirocinio da svolgere direttamente a contatto con le scuole e col “mestiere” di insegnante, perché insegnare non può essere solo teoria ma anche pratica;
  2. il numero di nuovi docenti sarà deciso in base al fabbisogno. Fine dell’accesso illimitato alla professione che creava il precariato;
  3. con la fine del precariato sarà consentito ai giovani l’inserimento immediato in ruolo;
  4. lauree specifiche per ciascuna classe di abilitazione. Più inglese (necessaria la certificazione B2 in lingua inglese per abilitarsi) e nuove tecnologie, migliore preparazione per l’integrazione dei disabili.

Cambiano dunque le modalità per accedere all’insegnamento.
Con il nuovo sistema

  1. per insegnare nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria sarà necessaria una laurea quinquennale, a numero programmato con prova di accesso che consentirà di conseguire l’abilitazione per la scuola primaria e dell’infanzia;
  2. sono rafforzate le competenze disciplinari e pedagogiche, è aumentata la parte di tirocinio a scuola ed è previsto un apposito percorso laboratoriale per la lingua inglese e le nuove tecnologie;
  3. per la prima volta si è data specifica attenzione al problema degli alunni con disabilità, prevedendo che in tutti i percorsi ci siano insegnamenti in grado di consentire al docente di avere una preparazione di base sui bisogni speciali;
  4. per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado;
  5. sarà necessaria la laurea magistrale ad hoc completata da un anno di Tirocinio formativo attivo;
  6. è prevista una rigorosa selezione  per l’ingresso alla laurea magistrale a numero programmato basato sulle necessità del sistema nazionale di istruzione, composto da scuole pubbliche e paritarie;
  7. l’anno di Tirocinio formativo attivo contempla 475 ore di tirocinio a scuola (di cui almeno 75 dedicate alla disabilità) sotto la guida di un insegnante tutor;
  8. rispetto al percorso SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario), si prende il meglio di quella esperienza, evitando la ripetizione degli insegnamenti disciplinari, approfonditi già nella laurea e nella laurea magistrale, per concentrarsi sul tirocinio (incrementato), sui laboratori e sulle didattiche.

Con il vecchio sistema

  1. per insegnare nella scuola dell’infanzia e in quella primaria bastava la laurea quadriennale a ciclo unico con test d’accesso al primo anno e la scelta, dopo un biennio comune, dell’abilitazione per la scuola primaria o per la scuola dell’infanzia;
  2. per insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado erano necessarie la laurea magistrale e 2 anni di SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario).

Dalle SSIS al Tirocinio formativo attivo: si passa dal sapere al sapere insegnare
Chiudono le SSIS per le secondarie di primo e secondo grado e al loro posto si dà vita al Tirocinio Formativo Attivo della durata di un anno, terreno di incontro tra scuola e università. Durante il Tirocinio sarà dedicato ampio spazio all’approfondimento della didattica con esperienze sul campo che facilitino il passaggio dal sapere al sapere insegnare.

Tirocini: come e dove svolgerli. Il numero deciso in base al fabbisogno di insegnanti
In questo Regolamento è stato dato pieno riconoscimento al sistema nazionale dell’istruzione (formato dalle istituzioni scolastiche statali e paritarie), tanto nel coinvolgimento nei tirocini quanto nel calcolo dei fabbisogni del personale docente, e si inizia a prevedere la possibilità di svolgere tirocini anche nelle strutture di istruzione e formazione professionale dove è in  atto la sperimentazione dell’obbligo formativo e nei Centri per l’istruzione degli adulti.

Inoltre gli Uffici scolastici regionali organizzeranno e aggiorneranno gli albi delle istituzioni scolastiche accreditate che ospiteranno i tirocini sulla base di appositi criteri stabiliti dal Ministero, evidenziandone buone prassi e specificità. Gli USR avranno anche funzione di controllo e di verifica sui Tirocini. Sino alla costituzione degli albi, le Università scelgono liberamente le scuole, di concerto con gli USR che mantengono compiti di vigilanza.
Il consiglio di corso di tirocinio, che prevede la presenza di scuola e università, ha compiti di coordinamento e di progettazione e rappresenta il terreno di incontro e di raccordo tra le due realtà. Le commissioni di abilitazione prevedono un equilibrio tra scuola e università e un peso determinante del tirocinio e della prova didattica sul voto di abilitazione.
L’anno di tirocinio prevede forme di interazione e coprogettazione del percorso tra istituzioni scolastiche e atenei. E’ stato previsto uno specifico spazio di laboratori destinati ad approfondire quanto viene fatto in classe.
Formazione insegnanti di sostegno
È previsto che la formazione dei docenti per il sostegno sia posta in capo alle università, pur prevedendo la possibilità di specifici accordi con gli enti del settore, in attesa di una futura classe di concorso che qualifichi il servizio.

Percorsi di specializzazione CLIL
Sono previsti percorsi di specializzazione per il CLIL (insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado di una materia non linguistica in lingua straniera).

 Rivista la classe di abilitazione strumento musicale
Il sistema Afam concorre a pieno titolo alla formazione iniziale dei docenti nelle classi di abilitazione di propria competenza. In particolare è stato rivisto il percorso di abilitazione per lo strumento musicale.

 Regime transitorio
Tutti i vecchi laureati potranno conseguire l’abilitazione per la secondaria di primo e secondo grado accedendo, dietro il superamento delle prove di accesso (test preselettivo, esami scritti e orali), all’anno di Tirocinio formativo attivo a numero programmato, che potrà essere attivato da questo anno accademico. Per l’accesso al percorso è valorizzato il servizio svolto a scuola, il dottorato di ricerca e l’attività svolta in università.

Il regolamento sulla Formazione iniziale, dunque, punta a raggiungere quattro obiettivi:

  1. focalizza nella formazione iniziale non solo le materie tradizionali ma l’acquisizione di alcune competenze trasversali: seconda lingua inglese e competenze di didattica attraverso le nuove tecnologie;
  2. sostituisce al sistema SSIS strutture più snelle, concentrate sull’incontro e sulla coprogettazione tra istituzioni scolastiche e università evitando autoreferenzialità, costi per il sistema e per gli studenti e abbreviando di un anno il percorso di abilitazione per la scuola secondaria;
  3. prevede una programmazione dei numeri in grado di evitare la proliferazione del precariato;
  4. prescrive una rigorosa selezione del futuro personale docente.
Total
0
Shares
6 comments
  1. Non si capisce dove sono le discipline trasversali… se la laurea specialistica è disciplinare… se il tirocinio è pratico.. dove si fanno didattica, pedagogia, gestione dei gruppi etc…?
    tirocinio pratico: ma se gli insegnanti insegnano poco e male… cosa impareranno dal tirocinio pratico i nuovi insegnanti?
    bah… mi sembra davvero assurdo
    Pippo

  2. Nel paragrafo “Regime transitorio” si dice che per ottenere l’abilitazione si farà un concorso e che verrà dato valore a: servizio svolto a scuola (scuole parificate comprese? ), il dottorato di ricerca e l’attività svolta in università. In che termini? Quanti punti varranno queste cose?

  3. Il Ministro ha emanto lo stesso identico comunicato stampa dell’anno scorso.
    Niente di nuovo.
    Il Ministro, inoltre, non spiega che fine faranno gli insegnati che hanno svolto il proprio lavoro con contratti a tempo determinato per oltre 20 anni di servizio.
    Speriamo che il prossimo anno emani un comunicato stampa più aggiornato.
    Sempre che non cambino le regole per fare il ministro per la pubblica istruzione (superamento di un test-preselettivo scritto e orale)

  4. Ciao a tutti,
    Sono una laureata in Fisica (2009) e vorrei sapere come fare e a chi rivolgermi per iniziare questo tirocinio formativo. Dove si presenta la domanda? Chi organizza i test di ammissione?

Lascia un commento
Previous Article

A mensa con la Carta Ateneum

Next Article

Il Foro Italico ospita la Filosofia dello Sport

Related Posts