Edifici sicuri, nuove tecnologie, docenti aggiornati, misure contro la dispersione scolastica ( nel Mezzogiorno anche del 25% rispetto alla media europea del 14%). E’ questa la scuola del futuro, una priorità nel piano di coesione che a fine gennaio sarà presentato all’Unione Europea. Si parte dal Sud con un miliardo e 200milioni di euro destinato alle scuole delle Regioni convergenza allargate: Sardegna, Basilicata e Abruzzo oltre che Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
La misura è stata presentata dai Ministri Profumo e Barca a Napoli presso l’Istituto Sannino- Petriccione di Ponticelli che ha riunito gli stati generali della scuola. Centinaia i dirigenti scolastici da tutto il meridione, insieme in un confronto fitto e uno sguardo fiducioso al futuro della scuola. Si è parlato di tecnologie, rete, autoimpresa e ancora laboratori, job center e nuove professionalità. E una richiesta di “sburocratizzazione del sistema che opprime” come evidenziato da Vincenzo Ciotola, Preside dell’Istituto Galileo Ferraris di Scampia.
Per il rilancio dunque si parte dalla scuola perché – come ricordato da Johannes Hahn, Commissario europeo per le politiche regionali – l’istruzione dei giovani è il miglior investimento della società.
“Le nostre sperimentazioni sono rimaste in molti casi tali, devono divenire invece progetto-Paese. Dovremmo fare un database delle sperimentazioni” ha affermato il Ministro Profumo.
Attesa per domani la delibera del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, che darà il via libera al finanziamento di progetti per le università con grande attenzione per le residenze universitarie come anticipato oggi da Profumo.
i.b.