Una classe intera contro il magnate: "Mettiamo 50 centesimi a testa, l'isola di Budelli sarà nostra"

Niente resort, yacht e pontili. Ma neanche cemento, ville abusive e proprietà privata. E’ la storia di Davide contro Golia, di una classe contro un super-ricco. I ragazzi della II B della scuola media di Mosso, nella provincia di Biella, hanno lanciato la sfida al magnate neozelandese Michael Harte, che aveva promesso di acquistare l’isola di Budelli, una delle perle del Mediterraneo, nell’arcipelago della Maddalena.
“Sarebbe davvero bello se Budelli diventasse l’isola dei giovani. Pubblica, cioè patrimonio di tutti. Se i soldi non li ha lo Stato, allora li mettiamo noi. Con la nostra idea contageremo tutti gli studenti d’Italia”, scrivono i ragazzi, sulle pagine de La Stampa. I ragazzi hanno addirittura calcolato quanto servirebbe per “salvare l’isola”: 50 centesimi per ogni studente.
L’isola di Budelli situata all’estremo nord della Sardegna presso le bocche di Bonifacio, fa parte, assieme alle altre isole, del Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena. In questi giorni rischia di tornare nuovamente all’asta. E tra gli acquirenti c’è anche il ricchissimo neozelandese Michael Harte, che aveva annunciato un progetto con ristrutturazioni, ormeggi e pontili per maxi yacht.
Ma gli studenti si sono opposti, e hanno lanciato la loro offerta. Per il momento hanno già raccolto 75 euro. “Sembrano pochi, ma è un primo passo. Noi abbiamo donato 5 centesimi per ciascuno dei 1500 abitanti del nostro paese. Il messaggio che vogliamo lanciare è questo: se tutti gli studenti italiani donassero 50 centesimi potremmo mettere insieme i tre milioni di euro necessari per vincere la prossima asta. Così eviteremo che questo patrimonio finisca nelle mani di un privato, di uno sconosciuto”.
La vicenda di Budelli ha subito alimentato discussioni politiche e polemiche tra gli ambientalisti e chi sperava che i progetti del magnate potessero essere l’inizio di un grande rilancio turistico dell’Arcipelago. Nella giornata di lunedì, in classe, a Mosso, il professore di scienze Giuseppe Paschetto ha scelto di portare agli studenti le pagine domenicali de “La Stampa” al posto del libro di testo. E ha parlato ai ragazzi proprio di Budelli, della sua storia e di quello che sarebbe potuto succedere. Tutto, insomma, è nato da lì. E da lì p nata anche la campagna “Non si SBudelli l’Italia”, promossa proprio dagli studenti per attirare l’attenzione anche degli altri ragazzi di tutta Italia. Anche il professor Paschetto sembra entusiasta: “E’ una bella lezione per tutti i giovani“.
 

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