Sindaco di Bologna e movida universitaria, istruzioni per l’uso. A pochi giorni dall’insediamento del cinquantenne Flavio Delbono, i nodi vengono subito al pettine: come gestirà l’inquilino di Palazzo d’Accursio le intemperanze degli odiati-amati studenti? Matricole che valgono oro, ok, e bugiardo è chi dice il contrario.
Tra gli impegni che il neosindaco ha promesso nella campagna elettorale, due sembrano fare al caso nostro: il degrado di Piazza Verdi, “ombelico del mondo” dei ventenni targati Alma Mater, e le opere dei writers; si, perché a pensarci bene sembrano due questioni collegate, magari a volte… della movida.
Cancellare tutte le scritte sui muri del centro storico e appaltare, in collaborazione con l’Alma Mater, lavori di riqualificazione della piazza emblema della “bynight” universitaria dedicata al grande compositore: saranno questi i primi oggetti delle delibere di giunta. Almeno stando ai proclami fatti nelle varie feste dell’Unità che il neosindaco ha sapientemente frequentato, con tanto di assaggi di tigelle, crescentine e Sangiovese a fiumi.
“Rivalutare un’area come Piazza Verdi – sostiene Mara Mengoli iscritta a Lettere – è un po’ la scoperta dell’America. Ma in che modo? Con Cofferati dopo le 22:00 c’erano difficoltà anche ad acquistare una Ceres o sedersi sui gradini del conservatorio per parlare! Sì, ok, e non ho difficoltà ad ammetterlo, magari a volte un po’ alticci o con una chitarra e due bonghi. E allora? Dov’è il problema? Noi siamo i “re Mida” della situazione, quello che tocchiamo diventa oro e se c’è qualche schiamazzo, chi se ne frega!”.
E i residenti? Non credi che trovarsi uno che ti orina sotto i portici alle sei del mattino non sia proprio il massimo della vita? “Sai, io non ho mai fatto né conosco amici che farebbero delle bestialità simili, ma so anche che Bologna fin dal trecento è sempre stato un polo attrattivo di studenti sia per la qualità dei corsi sia per lo ‘svacco’ del dopo studio e non sarà un sindaco o un vigile a cambiare la storia”.
Tra le idee di Delbono c’è anche una riqualificazione urbanistica della piazza, e i ragazzi che ne pensano? “Più panchine, e magari più idee per concerti ed eventi – è l’idea di Franco d’Andria, fuorisede meridionale che studia Legge – e poi maggior peso alle idee di chi, come me, vive questi luoghi e non li frequenta semplicemente; dunque vedo bene l’idea del Sindaco di migliorare la zona in simbiosi con l’Università, ma a patto che vi sia trasparenza nel poter accedere ai progetti in fase di ideazione e non a cose fatte!”.
C’è poi il tormentone delle scritte sui muri e l’eterna scelta da prendere: sporcizia o arte? “Guarda – sostiene Carmen Menarini – che tra i writers ce ne sono di vandali, meno vandali e artisti! Sì, artisti, come “Blu” di cui puoi ammirare le opere sui muri di Via Stalingrado, che ha anche dipinto un suo disegno sul muro di Betlemme che divide palestinesi da israeliani. E noi che facciamo, lo copriamo? Altra cosa sono le porcherie colorate di chi crede essere i muri di Via San Vitale il proprio ‘Moleskine’ tascabile da imbrattare e colorare”.
Allora che fare? “Credo che l’equilibrio giusto sia nel dedicare spazi ad hoc gestiti da una commissione comunale dove poter dare sfogo ai writers artisti e punire chi imbratta, magari dopo un Mojito di troppo, i muri di casa tua, guardandosi bene dal farlo nell’androne del suo palazzo”.
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