Bocche cucite al liceo Socrate dopo le polemiche sulle minigonne. Ministero avvia verifiche

“Non presentarsi in classe con la gonna perché al prof. cade l’occhio”. Una frase della vice preside del liceo Socrate di Roma ha indignato i social e non solo. Ieri la protesta davanti alla scuola: “Quel messaggio non poteva passare, siamo solidali con le nostre compagne di scuola”, hanno dichiarato nei social le ragazze. “La nostra è una reazione pacifica – spiegano – a scuola stiamo ancora senza banchi e alcuni di noi seguono le lezioni seduti a terra con i cuscini. Ci sono problemi seri da affrontare e risolvere”.

La vice preside contattata da Corriereuniv non voluto rispondere: “Non rilascio dichiarazioni alla stampa sulla vicenda”. Mentre il preside, Carlo Firmani, ha rilasciato una nota: “Il Socrate è fieramente, da sempre, attento al rispetto di tutte le individualità e di tutte le opinioni, libere di esprimersi, all’interno del perimetro segnato solo dalla Costituzione, dal codice penale e dal buon senso ed è altrettanto attento alle questioni di genere, oggetto peraltro di uno dei tavoli di lavoro permanenti che la scuola, Capofila nazionale della Rete scuole Green, ha istituito e nel quale lavorano insieme studentesse, studenti e docenti”. Il ministero dell’Istruzione, tramite l’Ufficio scolastico regionale del Lazio, ha chiesto un approfondimento su quanto accaduto: “I ragazzi possono vestirsi come vogliono, la scuola dovrà spiegarci cosa è successo”, afferma il direttore Rocco Pinneri. Gli studenti, invece, hanno indetto per le ore 16 un’assemblea pubblica al parco Schuster di San Paolo.

“Apprendo con stupore la notizia della protesta delle studentesse del liceo Socrate di Roma scatenata dalla direttiva della vicepreside che non permette loro di indossare indumenti femminili a scuola. Un sapore anacronistico e ci catapulta indietro nel tempo quando a scuola si doveva andare tutti con il grembiule, e apprezzo la sortita delle studentesse che hanno varcato l’ingresso in minigonna”, ha commentato la presidente della commissione Scuola e Pari opportunità del Consiglio regionale del Lazio Eleonora Mattia. “Sarebbe grave se si incoraggiassero, nei luoghi dove i nostri ragazzi apprendono non solo nozioni ma anche regole di vita, principi che limitano la libertà individuale, a maggior ragione se questi seguissero malauguratamente logiche di diversità dovute al genere. Viva la libertà delle ragazze del Liceo Socrate”.

Marco Vesperini

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