“Ho firmato il Piano Scuola 4.0, un intervento trasformativo concreto della nostra scuola che include la formazione digitale per i docenti. Grazie a questa azione – dichiara il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un’intervista a Il Sole 24 Ore -100mila aule su tutto il nostro territorio nazionale diventeranno nei prossimi mesi spazi innovativi di apprendimento, con tecnologie avanzate, dispositivi digitali e arredi che permetteranno una maggiore flessibilità e si adatteranno alle esigenze delle studentesse e degli studenti di oggi”.
Il ministro spiega poi che “utilizzando in modo integrato altri fondi strutturali, entro il 2026 renderemo tutte le aule del Paese attrezzate per una didattica innovativa. Una scelta precisa: le ricerche educative ci dicono da tempo che gli ambienti influiscono sul processo di apprendimento e sulle metodologie della didattica. Il Piano prevede anche la realizzazione, in ogni scuola secondaria di secondo grado, di laboratori per le professioni del futuro, con spazi e attrezzature per l’apprendimento delle competenze in ambiti tecnologici come la robotica, la cybersicurezza, lo studio dei big data. Facciamo un investimento complessivo di 2,1 miliardi attraverso il nostro Pnrr. È il più grande intervento complessivo di questo tipo mai realizzato, con risorse e tempi certi. Cambieremo rapidamente il volto della nostra scuola”.
La nuova formazione dei docenti
“La formazione digitale dei docenti è indispensabile per accompagnare il Piano Scuola 4.0. Vogliamo cambiare profondamente il modello formativo, con modalità innovative che prevedano anche esperienze all’estero e campus di approfondimento tematici. Anche il decreto che abbiamo approvato, attualmente all’esame delle commissioni in Senato, punta moltissimo sulla formazione dei nostri insegnanti e del personale. All’inizio, con un percorso universitario che porta all’abilitazione, e durante tutto l’arco della vita lavorativa”.
La riforma degli Its è ancora al varo del Parlamento ma in dirittura di arrivo in questi giorni. “Siamo arrivati quasi in fondo all’iter di approvazione della riforma degli Its, importantissima non solo per aumentare la nostra offerta formativa e rendere il sistema più solido e integrato, ma per lo sviluppo del sistema produttivo italiano. In questa fase di incertezza gli Its diventano anche uno strumento per il riposizionamento dei nostri produttori e delle nostre imprese sulla fascia alta del mercato”.
Con 1,5 miliardi fino al 2026 puntiamo a rafforzare i percorsi, mantenendo la loro identità e il loro prezioso e specifico rapporto con i territori, e – punto fondamentale visto l’obiettivo del raddoppio di iscritti – a renderli ancora più attrattivi per i giovani e conosciuti alle famiglie. L’obiettivo è assegnare entro l’estate la prima tranche da oltre 500 milioni per potenziare, da subito, i laboratori.
Piano Estate e nuove assunzioni
“Il Piano Estate e i patti educativi sono la scuola che vogliamo e stiamo realizzando: aperta, inclusiva e affettuosa. L’anno prossimo deve segnare il ritorno ad una nuova normalità. La pandemia ha solo acuito problemi già esistenti nel nostro Paese, come il profondo divario territoriale che lo attraversa. Abbiamo avviato un processo di cambiamento, anche grazie al Pnrr, che ci consente azioni fondamentali come la lotta alla dispersione e la costruzione di asili nido”. E poi sulle assunzioni: “Puntiamo a farcela. Lo scorso anno ne abbiamo assunti altrettanti. Stiamo velocizzando tutte le procedure concorsuali. Inoltre, con la riforma del reclutamento, prevediamo di assumerne altri 70mila entro il 2024”.
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