Bernini inaugura l’anno accademico dell’Università di Bergamo: “Vincere insieme la sfida dei giovani Neet”

Il Rettore Cavalieri: “Rafforzare la visione di Ateneo aperto e plurale”

“Dobbiamo dare alternative a quei giovani che non lavorano, non studiano, non si formano. Questi giovani sono intorno al 23 per cento della popolazione compresa tra i 15 e i 29 anni. Troppi! Renderli attivi è una sfida che dobbiamo vincere insieme”. Così il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico 2022/2023 dell’Università di Bergamo, tenutosi questa mattina resso la sede dell’Accademia della Guardia di Finanza. “I nuovi dottorati industriali e la nuova figura dei ricercatori di impresa vogliono essere un primo passo per rinsaldare il dialogo tra atenei e mondo del lavoro. Allo stesso tempo credo fortemente nel potenziamento degli ITS, con i progetti delle Academy, e nell’implementazione di percorsi di professionalizzazione più moderni”.

Bernini ha poi ricordato i risultati dell’ateneo lombardo per quanto riguarda l’occupabilità che “con oltre il 90 per cento entro i primi 5 anni dalla laurea, è certamente una dimostrazione di come siate in sintonia con la realtà che la circonda”. All’inaugurazione, oltre al Rettore dell’Università degli studi di Bergamo prof. Sergio Cavalieri. erano presenti il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il Presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi e l’Assessore alle infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi e il Comandante dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo, Generale Paolo Kalenda.

Cavalieri: “Nostra università centro plurale del sapere”

“L’inaugurazione è stata l’occasione per rafforzare ulteriormente la visione di un Ateneo aperto, plurale e con una forte responsabilità pubblica e attiva nei confronti dei nostri giovani, della società e del territorio. Visione che trova una sua declinazione negli obiettivi e traguardi esplicitati nel piano strategico i cui principi guida e linee di indirizzo, presentati oggi, guideranno le progettualità che metteremo in campo nei prossimi 5 anni – ha affermato nel suo intervento Cavalieri -. Nello specifico, quattro piattaforme tematiche su stili di vita, salute e benessere della persona, patrimoni culturali e creativi, economie e società sostenibili, formazione e nuove professionalità costituiranno il denominatore comune di dialogo e confronto interdisciplinare dei nostri dipartimenti e centri di ateneo”.

Alla cerimonia sono intervenuti anche la Rappresentante del Personale Tecnico Amministrativo Daniela Iovino, che ha sottolineato l’importanza della valorizzazione del capitale umano che il personale tecnico amministrativo rappresenta, mentre Ayman Bourrai, neo presidente della Consulta delle studentesse e degli studenti, ha evidenziato l’importanza del diritto allo studio come reale opportunità per il sistema Paese per superare le disuguaglianze e valorizzare il merito.

La Lectio magistralis sulla longevità

Al centro della giornata la Lectio magistralis di Nicola Palmarini, direttore del Nica – UK National Innovation Centre for Ageing, centro di ricerca voluto e finanziato dal governo britannico per lo sviluppo e la promozione di soluzioni innovative dedicate al tema della longevità, con cui l’Ateneo ha recentemente stretto un accordo di collaborazione. Palmarini, dopo una premessa sull’invecchiamento della popolazione mondiale, italiana compresa, ha spiegato che stiamo imparando a conoscere le dinamiche di questo fenomeno, che sta mutando nella concezione comune da “invecchiamento sano” a “longevità sana”. L’innovazione che coinvolge questo settore è fautrice di questa mutazione. Tuttavia, come spiega Palmarini, il nostro sistema sociale non è pronto a questo cambiamento: i pregiudizi inconsci verso l’età rendono l’età avanzata una discriminazione. Per questo motivo, risulta necessaria una riattribuzione di valore alla diversità e all’invecchiamento quali opportunità sociali, culturali, di business. Si tratta certamente di una sfida, spiega Palmarini, ma al contempo di una opportunità: quella di costruire una società intergenerazionale, progettare città proattive sfruttare innovazioni e genio per servire non solo i “vecchi” ma tutta la popolazione nell’arco della vita.

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