La proposta del ministro Valditara: “Lavori socialmente utili per gli studenti violenti”

Obbligare i ragazzi che hanno comportamenti violenti in classe a svolgere dei lavori di pubblica utilità: è l’idea del ministro dell’Istruzione per mettere un freno a bullismo e violenze a scuola. Ma i sindacati avvertono: “La scuola non è un carcere”.

Lavori socialmente utili per gli studenti violenti a scuola: è la proposta del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che stamattina è intervenuto a “Italia – Direzione Nord”, l’evento organizzato al Palazzo delle Stelline di Milano. Un’idea, quella del neo ministro, che arriva dopo i tanti episodi di violenza che negli ultimi mesi si sono verificati all’interno delle classi scolastiche in giro per l’Italia.

“Bisogna far rispettare le regole”

“Riguardo gli episodi di violenza in classe, occorre trovare una soluzione anche prevedendo forme diverse di sanzioni nei confronti di quegli studenti che non hanno capacità di rispettare le regole – ha detto il ministro Valditara – Una cosa che mi è sempre parsa molto utile, sono i lavori socialmente utili. Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti e rispetto verso i docenti, gli studenti e i beni pubblici. E poi c’è anche
il tema dei docenti, che devono essere sempre consapevoli del ruolo che hanno e che passa anche da un aumento dei livelli retributivi. In ogni caso si sta lavorando all’istituzione di un tavolo per trovare soluzioni, che siano la didattica personalizzata, o lo psicologo, o sanzioni più efficaci, oltre alla chiamata alla responsabilità dei docenti, delle famiglie e dei ragazzi”.

Le reazioni dei sindacati

Una proposta, quella dei lavori socialmente utili per gli studenti violenti, che sta cominciando a far discutere. “Rispetto a certi segni di inciviltà bisogna dare dei segnali ai ragazzi – ha commentato Marcello Pacifico, leader del sindacato Anief – Il nostro compito deve essere quello di educare, le scuole non sono riformatori, non sono carceri, ma non possono essere profanate e i ragazzi devono capire che ci deve essere rispetto per le istituzioni, gli insegnanti e per tutta la comunità educante. L’idea di far fare lavori socialmente utili, come dice il ministro Valditara, è forte, ma certo un segnale va dato”.

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