Quando sono atterrata a Manchester, ad accogliermi fuori dall’aeroporto c’erano il tipico grigiume e la classica pioggerella inglese che ti prende sempre alla sprovvista…o quasi.
Non ero assolutamente preoccupata o infastidita dal fatto di dover prendere un autobus per quasi due ore, dopo tre ore di volo (con tanto di scalo fulmine a Colonia) passate a rassicurare Giulia, la mia compagna di merende, che tutto sarebbe andato bene. Non vedevo letteralmente l’ora di arrivare a destinazione, ad Hull. Inutile soffermarsi su quanto fossero mozzafiato i paesaggi fuori dal finestrino, tanto che si sentivano apprezzamenti provenire da tutto il pullman in lingue diverse.
Hull è una cittadina che conta quasi 260.00 abitanti e si sviluppa intorno alla foce dell’omonimo fiume (il nome per esteso è infatti Kingston Upon Hull) e fa parte della contea di York. E’ la tipica città inglese, con le tutti gli edifici fatti di mattoni e le infinite serie di case a schiera con le carinissime finestre ad arco o bovindi, che dir si voglia. Ed è proprio in una casetta come questa che passerò questi nove mesi in Erasmus, nove mesi in cui, ahimè, dovrò imparare a convivere con la moquette –mission impossible- e con le scale ripidissime che manco il volo olimpionico con gli sci. Ah, non dimentichiamo il sottoscala in pieno stile Harry Potter.
E ovviamente poi c’è lui, il campus universitario che sembra un parco più che una struttura universitaria. Stupendo. Immenso. Ci si potrebbe perdere in quello che sembra un set cinematografico dal momento che luoghi come questi li ho visti soltanto nei film.
Il campus è formato da più di una dozzina di edifici, tutti rigorosamente fatti di mattoni a vista, e la cosa che più mi piace è il connubio tra vecchio e nuovo. La maggior degli edifici sono costruzioni dal classico gusto britannico, con pochi piani e tanti mattoni (bricks everywhere, ragazzi), ma quando si entra si rimane sopraffatti – o almeno, io lo sono rimasta – dallo stile moderno fatto di scale e ponticelli di design ed enormi vetrate.
Senza alcun dubbio, l’edificio che preferisco è la Brynmor Jones Library, la biblioteca del campus con ben sette piani di libri, anche molto antichi e conservati in apposite teche, aule stampa e computer e aule studio accanto a vetrate che si affacciano sull’intero campus. Che dire, un sogno.
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