Bambino di 8 anni lasciato solo in classe perché “iperattivo”: Valditara avvia verifiche

La madre aveva spostato il figlio in un’altra sezione: superdoti “scambiate” per disabilità

E’ stato lasciato solo in classe dai suoi compagni per il suo “iperattivismo” in una scuola elementare di Rende (Cosenza). Sul caso, che riguarda un bambino di otto anni, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha avviato delle verifiche prendendo contatto con il direttore dell’Ufficio scolastico per la Calabria Antonella Iunti, alla quale ha chiesto precise informazioni sulla vicenda per valutare eventuali provvedimenti.

Il piccolo, superintelligente, ha trascorso completamente da solo le ore di lezione in seguito alla “protesta” organizzata dai genitori degli altri allievi. Tenendo a casa i loro figli, hanno voluto manifestare la loro protesta contro l’inserimento in classe del nuovo alunno. Il bambino, terza elementare, era stato spostato dalla madre in una sezione diversa da quella originaria, ma pare questo trasferimento non sia piaciuto ai papà e alle mamme della classe di approdo, che hanno quindi lanciato l’ammutinamento. 

La mamma: “In classe preso in giro”

Il dirigente scolastico aveva acconsentito senza problemi al cambio di classe in seguito ai validi motivi alla base della richiesta. E, dopo la plateale protesta, ha annunciato una procedura interna per verificare eventuali coinvolgimenti del personale docente, senza escludere provvedimenti disciplinari. Intanto l’alunno ha passato una giornata intera da solo. “Una situazione umanamente offensiva anche per gli insegnanti – scrive la madre del bambino in una lettera al quotidiano online LaCNews24 -. Mio viglio ha un quoziente intellettivo superiore al 75% della media dei bambini della sua età. Gli è stata quindi diagnosticata un’iperattività: in pratica il suo cervello corre velocissimo e le sue gambe altrettanto. E’ bilingue: parla inglese e italiano, fa i conti con una rapidità impressionante, suona tutti gli strumenti musicali senza conoscere le sette note, eppure nella classe dove si trovava veniva preso in giro”.

La decisione di spostare il piccolo in un’altra sezione è stata dovuta alla richiesta da parte degli insegnanti di affiancare all’alunno un educatore di sostegno e alla domanda di una certificazione di invalidità per cui il bambino non ha i requisiti. Ecco quindi l’arrivo nella nuova classe, in completa solitudine, con il bambino che, continua la mamma, “è rimasto solo con coraggio nella consapevolezza che è un comportamento messo in atto per obbligarlo ad andare via. Registro che un gruppo di adulti si è coalizzato contro un bambino di otto anni. Registro pusillanimità, pochezza e cattiveria e comunico che la scuola è un diritto, e anche la serenità. Sappiano tutti che mio figlio frequenterà ogni giorno la scuola che abbiamo scelto, anche a costo di imparare a nostre spese che, contro l’ignoranza, purtroppo nessuno può vincere”. 

Il caso dal Garante

La questione è finita anche sul tavolo del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza Antonio Marziale, a cui la mamma si è rivolta. Una segnalazione è stata mandata anche all’Ufficio scolastico provinciale e alla Procura del Tribunale dei minorenni di Catanzaro. Avanzata inoltre una richiesta di avere accesso ai verbali delle assemblee sulle riunioni di docenti e genitori della classe del bambino. Il Garante dell’infanzia ha subito chiesto alla scuola di “chiarire”. 

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