A Roma la prima comunità energetica rinnovabile con al centro una scuola

Nata dalla collaborazione tra l’Università Roma Tre, il Comune, l’VIII Municipio e associazioni di cittadini

La prima scuola romana che sarà il fulcro di una comunità energetica con finanziamento pubblico è l’emblema dello spirito delle Cer. I pannelli fotovoltaici installati sul tetto dell’Istituto comprensivo Moscati di Via Padre Semeria, nell’VIII municipio, sono infatti il risultato dell’impegno di un gruppo di cittadini che hanno coinvolto il Comune, l’Università Roma Tre e la scuola. Il risultato non è soltanto risparmio economico e transizione energetica, ma un processo di partecipazione democratica, con importanti ricadute sul tessuto sociale e sulla ricerca.

Il progetto

I dettagli del progetto sono stati presentati oggi nell’aula magna del Rettorato dell’università Roma Tre, con un workshop dal titolo “Comunità energetiche rinnovabili il ruolo delle amministrazioni locali”. Prima delle relazioni tecniche sul quadro normativo e tecnico delle Cer, per le quali si attendono ancora i decreti attuativi promessi dal ministro Pichetto un anno fa, i rappresentanti dei principali soggetti coinvolti nella realizzazione e nel finanziamento della prima Cer con al centro una scuola hanno raccontato l’avvio del progetto.

Edoardo Zanchini, direttore dell’Ufficio speciale clima del Comune di Roma riassume così l’unicità della Cer del plesso Moscati di via Padre Semeria: “È di enorme interesse per gli obiettivi sociali che si pone. L’VIII Municipio diventa, di fatto, un laboratorio di come l’interesse di un’università e l’interesse di un Comune convergono nel valorizzare il patrimonio dei tetti di edifici pubblici per realizzare pannelli solari. L’energia prodotta non soltanto aiuta tutti a combattere le emissioni e il cambio climatico, ma genera benefici economici che rimangono sul territorio sotto forma di progetti sociali individuati dalle associazioni, per migliorare il quartiere. È la dimostrazione che la condivisione di energia da fonti rinnovabili può realizzare non solo obiettivi ambientali ma anche sociali“.

Gaggiotti (ScuolaLiberaTutti): “Finalità del progetto sia energetiche che educative”

Come è stato sottolineato più volte nel corso degli interventi, il progetto della Moscati è nato dall’iniziativa dei cittadini. Racconta infatti Mauro Gaggiotti, presidente dell’Associazione “ScuolaLiberaTutti”: “L’idea è partita dal gruppo di genitori dell’Associazione, che ha proposto all’VIII Municipio e alla scuola di costituire una Cer finanziata da ScuolaLiberaTutti. Il Municipio ha abbracciato l’idea ed è riuscito a trovare fondi pubblici per realizzare l’impianto fotovoltaico”.

L’obiettivo non è soltanto far risparmiare alla scuola i costi dell’energia, o abbassare le emissioni grazie all’uso di fonti rinnovabili: “Si tratta di un progetto più ampio, con finalità educative e sociali. Se ci saranno dei profitti saranno investiti in attività di inclusione e di sostegno per famiglie in povertà energetica – dice ancora Gaggiotti – oltre ad attività didattiche di educazione ambientale”. “Il tema scuola, che è al centro di questo progetto, è fondamentale sia per noi genitori, sia per il Municipio – continua il presidente – tant’è che l’interlocutore privilegiato che è stato messo a disposizione è l’assessora alla scuola del Comune di Roma, Francesca Vetrugno, che si è impegnata per trovare i fondi. La scorsa settimana è stato così realizzato il primo impianto fotovoltaico da 15 KiloWatt, ora aspettiamo la connessione”.

In questo progetto sociale, educativo e di ricerca, un ruolo cruciale lo interpreta l’Università Roma Tre: “Osservando quanto stava accadendo sul suo territorio l’ateneo ci ha proposto di partecipare – spiega Gaggiotto – mettendo a disposizione i suoi edifici per realizzare altri impianti che serviranno per autoconsumo e produzione. Questo ci consentirà in maniera trasparente e partecipata di ampliare ancora le nostre iniziative, con investimenti esclusivamente in progetti sociali, senza redistribuzione degli utili ai soci. Questo è stato chiarito a tutti i cittadini, i negozianti del territorio, piccole imprese, associazioni culturali che stanno manifestando interesse e vogliono aderire”.

Attanasio (Roma Tre): “Progetto di diventare a impatto zero”

“È un’importante occasione di collaborazione con il territorio – ha detto Alberto Attanasio, direttore generale dell’Università Roma Tre – con la possibilità di sviluppare molte iniziative a lungo termine. Rientra nel nostro progetto di diventare a impatto zero e nell’immediato possono assicurarci un notevole risparmio sui consumi. Ma altrettanto importante saranno la ricerca che potremo portare avanti, i progetti didattici e l’avviamento di master specifici”.

L’importanza di avere avviato un “percorso di responsabilità civile che coniuga tracce diverse” è stata sottolineata dal presidente dell’VIII Municipio, Amedeo Ciaccheri, ma l’aspetto sociale dell’iniziativa è stato menzionato in tutti gli interventi. La Cer della scuola di via Padre Semeria non resterà un caso isolato a Roma. Andrea Catarci, assessore alle Politiche del personale, al decentramento, partecipazione e servizi al territorio per la Città dei 15 minuti del Comune di Roma ha infatti confermato che “in 3 anni Roma Capitale progetta di avviare almeno una Cer in ogni municipio e di coinvolgere altre 300 scuole”.

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