Atenei online, l’attacco del rettore di Bologna: “Non sono un bene per il nostro Paese”

Il numero uno dell’Alma Mater rivendica la scelta dell’ateneo bolognese di tornare alle lezioni in presenza dopo la pandemia. “Non possiamo affidare il futuro dei nostri figli alle lezioni online”.

Le Università telematiche “non sono un bene per il nostro Paese”: a dirlo è il rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari, presentando questa mattina alla stampa il Bilancio 2024 dell’Ateneo. Un attacco che arriva dopo aver rivendicato la scelta dell’Università di Bologna di essere tornata alle lezioni in presenza dopo la pandemia.

“Non possiamo affidare il futuro dei nostri figli alle lezioni online – ha detto il rettore Molari- le Università telematiche non sono un bene per il nostro Paese. Spero di essere stato sufficientemente chiaro. Non neghiamo il vantaggio che certe strumentazioni portano, ma l’Università è anche altro. È fatta di relazioni, laboratori e corsie. Non riduciamo gli atenei solo a un collegamento su Teams. Lo trovo un avvilimento del nostro sistema”.  

L’Università di Bologna ha presentato il un bilancio 2024 da 1,1 miliardi di euro, in aumento del 10% all’anno negli ultimi due anni. Proprio per questo l’Ateneo di Bologna teme per il post Pnrr, perché una volta terminata questa fase straordinaria di finanziamenti europei il rischio è che non ci siano più risorse adeguate a mantenere e “stabilizzare” questa crescita. “È un bilancio molto buono- ha aggiunto Molari- che però non può non guardare al futuro. Con questo bilancio abbiamo messo al riparo l’anno prossimo, ma c’è la preoccupazione che anche in futuro continui ad aumentare il Fondo di finanziamento ordinario”.

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