Assenteisti sul lavoro soffrono di disfunzioni erettili

disfunzione

Gli assenteisti soffrono di impotenza. Non c’è da scherzare. E’ provato scientificamente. Anche se è colpa anche della crisi.
A stabilirlo è una ricerca, presentata a Riga durante un meeting al quale hanno partecipato urologi e andrologi di fama internazionale.
Sotto i cinquant’anni, la percentuale di “tempo lavorativo” perduto per chi soffre di disfunzioni erettili è prossima al 10%.

Dalle indagini svolte su un campione di maschi provenienti da Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Germania, risulta essere chiaro che chi si assenta sul posto di lavoro soffre anche di problemi di impotenza sessuale.
Chi soffre di disfunzioni erettili ha un tasso di assenteismo pari al 29%, mentre quello di chi ha una vita sessuale attiva e serena non supera il 18%.
Emmanuele A. Jannini, prof. di endocrinologia e sessuologia dell’Università dell’Aquila, che ha detto: “Per questo studio è stato utilizzato il Work Productivity and Activity Impairment Questionnaire (WPAI), uno strumento validato, grazie al quale adesso abbiamo uno spaccato “sociale” di questa condizione cosi’ diffusa”.
Il consiglio dell’esperto è: “andare dal medico e raccontare la propria disfunzione per ricevere la corretta diagnosi e il giusto aiuto, anche farmacologico”. E ha aggiunto: “attenzione anche ai costi della terapia”.
AZ

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