Arriva happier, il primo social dedicato alla felicità

arriva happier il social delle persone felici

Il social delle persone felici Arriva Happier, la ricetta-Social Network della felicità. In netto contrasto con l’atteggiamento negativo presente nella maggior parte delle analoghe Community, spesso trasformate in contenitori di frustrazioni e tristezze. Happier (“più felice”) ha come obiettivo quello di respingere la negatività e far uscire il lato positivo degli utenti. I fruitori delle servizio vengono incoraggiatiia valorizzare i le proprie gioie quotidiane, tramite la condivisione di quei “piccoli momenti”  che danno significato alla vita – cose tipo il proprio figlio che spegne le candeline o il cane che finalmente impara a riportare il frisbee. Qualcuno potrebbe obiettare che anche gli utenti di Facebook hanno la tendenza a pubblicare foto di splendide spiagge caraibiche, ma in tal caso la finalità è perlopiù quella di farsi bello con i propri amici (niente di positivo, insomma).

Su happier, invece, è messa al bando qualsiasi forma di negatività.

Il Social network funziona come Twitter o Facebook: è possibile seguire gli altri utenti ed essere seguito e ci si può immergere per ore nelle cronache delle gioie altrui, a patto di resistere alle emanazioni mielose ed irrimediabilmente positive che ne fuoriescono.

Il progetto della Kogan è stato pensato soprattutto per le giovani americane tra i 18 ai 35 anni e dal 1 agosto sarà disponibile una applicazione sui cellulari.

L’ideatrice di tale rimedio dei mali del web si chiama Nataly Kogan ed è americana. Anzi, è americana per metà, dato che ha trascorso i primi anni della sua vita nell’ex URSS, dalla quale è emigrata insieme alla propria famiglia per sfuggire alle durezze del regime sovietico. Approdata negli States, ha trascorso vent’anni in diverse compagnie come Where – poi venduta a PayPal -, Hudson, McKinsey & Company e Microsoft Fuse Labs, riuscendo ad arricchirsi, poi ha compreso che non sono i soldi a soddisfare l’uomo e che bisognava dirigere il proprio talento verso cause più appaganti dal punto di vista umano.

Negli USA Happier ha già spopolato. Resta da vedere quale sarà il destino del Social nella vecchia e disillusa Europa.

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