Anief: Il Miur risarcirà un altro insegnate precario

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Il giudice del lavoro di Trapani bissa e, a distanza di pochi giorni, riconosce 169.700 euro a un secondo insegnante precario, questa volta un docente di elettronica, condannando il Miur a un risarcimento per “abuso dei contratti a termine, mancati scatti d’anzianita’, stipendi estivi non corrisposti per gli anni passati e per quelli futuri fino alla pensione”. Lo riferisce l’Anief, che ha dato assistenza al legale del docente. Il giudice e’ lo stesso che il 23 febbraio aveva disposto un risarcimento di oltre 150mila euro netti, piu’ accessori e interessi, nei confronti di un precario di educazione fisica.

Il giudice, spiega in una nota l’associazione professionale sindacale, ha dichiarato “l’illegittimita’ delle clausole apposte nel contratto a termine: nel prendere in considerazione soltanto le annualita’ dal 2006 al 2012, durante le quali il ricorrente e’ stato assunto senza il pagamento delle mensilita’ estive e degli scatti di anzianita’, ha quindi disposto il pagamento degli stessi nella misura di 28.500 euro netti, oltre accessori”.

Per il risarcimento del danno relativo alla mancata stabilizzazione, si legge ancora, “cagionato dal comportamento illecito dell’amministrazione che aveva assunto il ricorrente fin dal 2001 e che con ogni probabilita’ continuera’ a reiterare i contratti a termine, al netto della posta attiva del risarcimento, atteso che il ricorrente dovrebbe percepire in futuro le stesse retribuzioni, per evitare locupletazioni, il giudice ha inoltre condannato il Miur al pagamento di 137.000 euro netti, oltre interessi da capitalizzare.

Di questi, 55.000 euro riguardano i mesi di luglio e agosto di ciascun anno futuro, 46.000 per la mancata progressione economica futura e 36.000 per gli anni in cui il ricorrente non verra’ retribuito perche’ non assunto, individuati in via equitativa nel 10% del periodo lavorativo residuo”. L’Anief ha annunciato che nei prossimi giorni si attendono altre sentenze. “Anche se ogni controversia presenta situazioni specifiche – dichiara Marcello Pacifico, presidente dell’Anief e delegato Confedir alla scuola – abbiamo seria motivazione per pensare che i giudici del lavoro non vogliano assecondare l’abuso cronico del datore di lavoro, in questo caso lo Stato, nello stipulare contratti a termine e ‘contra legem'”

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