ANDU, Napolitano non firmi il ddl

Nella Legge sull’Università appena approvata si ritiene che ci siano delle contraddizioni legislative. Gli studenti chiedono il rinvio alle Camere.

Il Presidente della Repubblica, giustamente, ha ricordato che non può entrare nel merito delle leggi.  Nella Legge sull’Università appena approvata però si ritiene che ci siano delle contraddizioni legislative che meriterebbe il rinvio alle Camere dal Quirinale.
“Proprio perché si tratta di un problema formale e non di merito, Napolitano potrebbe rinviare la legge chiedendo alle camere un intervento, spiega Gaetano Azzariti docente di Diritto costituzionale all’università’ La Sapienza.”
Azzariti ricorda, tra l’altro, che il Presidente ha anche il compito di segnalare “evidenti vizi di incostituzionalità”. Ed è, a nostro avviso, evidente l’incostituzionalita’ dei poteri previsti per l’ANVUR e per i Consigli di Amministrazione degli Atenei che ledono gravemente l’autonomia dell’Università’, dell’insegnamento e della ricerca, garantiti dalla Costituzione.
L’avere ricordato, da parte del Presidente della Repubblica, i limiti del proprio intervento sulle leggi, riteniamo costituisca anche una indiretta risposta alle gravissime affermazioni dell’on. Fabio Granata (FLI), quando il 25 novembre 2010, sul tetto di Architettura di Roma, ha affermato: “E’ ufficiale ed èrisaputo che c’e’ stata una forte pressione da parte del Capo dello Stato perché la riforma passi avanti e questo ha in un
certo senso condizionato fortemente alcuni atteggiamenti anche del nostro gruppo”.
ANDU (Associazione Nazionale Docenti Universitari)

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