Alunni della scuola fanno seduta spiritica, la preside chiama l’esorcista

È accaduto nella scuola primaria “Telesio” di Reggio Calabria quando un’insegnate entrato in classe aveva trovato alcuni alunni raccolti in cerchio attorno a un pezzo di carta con su scritto “Sì” e “No”. Sopra sono incrociate due matite. Gli alunni, tutti tra i 9 e gli 11 anni, secondo la ricostruzione delle insegnanti, stavano invocando lo spirito di Charlie, ossia il Maligno. Il gioco è conosciuto come Charlie Challenge ed è diventato virale grazie a Youtube e i social network dove alcune webstar si cimentano con questo rito importato dal Messico. Per alcuni sarebbe solo una bravata adolescenziale. Per altri è la chiave con cui Satana entrerebbe nella vita dei giovani, ignari dei pericoli e affascinati dall’occulto. Della seconda opinione la preside Marisa Guglielmina Maisano che ha chiamato l’esorcista e lo ha portato a scuola. “Un incontro informativo e di prevenzione sui rischi della rete e delle nuove tecnologie”, minimizza. Una versione che però non trova riscontro nei racconti di docenti e sacerdote. “Di web e internet non se ne è parlato. Piuttosto è stato un lungo incontro su satanismo, esorcismi, fattucchiere e maghi grazie ai quali, ha spiegato il prete, molti raggiungerebbero il potere o conquisterebbero la persona amata”, riferisce una delle insegnanti che ha partecipato all’incontro del 4 dicembre, al quale hanno partecipato anche i genitori degli alunni. 
Il sacerdote in questione non uno qualsiasi, di chiama don Piero Catalano ed è stato discepolo di don Gabriele Amorth, noto esperto di esoterismo. A scuola si è recato con un suo assistente, Nunzio Di Stefano, teologo che sta compiendo il percorso per diventare diacono e presidente diocesano del Gris (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa). Contattato dal Corriere Della Sera è stato quest’ultimo a spiegare com’è andato l’incontro: “La preside ci ha chiamati dicendo che una maestra era entrata in classe e aveva notato delle matite che si muovevano da sole – afferma -. Ci ha chiesto consiglio su cosa fare e come comportarsi. Così siamo andati a scuola e abbiamo parlato con le insegnanti e informato sui pericoli di questi riti satanici. Perché con il diavolo non si scherza”.
Sulla vicenda è calato un velo omertoso. Dopo che negli scorsi giorno la notizia è stata lanciata dai siti di informazione sono accorsi i giornalisti in città; e allora ecco i messaggi sulle chat dei prof: “Amici! C’è chi sta telefonando per un’intervista sull’episodio del prete e dei ragazzi. Raccomanda la preside di non rilasciare interviste”. Inoltre sono stati minacciati provvedimenti disciplinari a chi avesse riportato altri dettagli sulla vicenda. Secondo alcuni dei prof la scuola non sarebbe nuova a tali iniziative; già lo scorso anno un ragazzo sarebbe stato segnalato dalla preside che per un lungo salto di alcuni metri poteva essere vittima del diavolo. Sull’ipotesi che possa essere stata solo una marachella degli alunni replica con fermezza don Catalano: “Non è un gioco, Charlie è Satana e in questo modo si impossessa di questi ragazzi. Il problema non riguarda solo la scuola Telesio ma tantissime scuole di Reggio Calabria e oserei dire di tutta Italia – dichiara il sacerdote -. Abbiamo portato la nostra esperienza di esorcisti e indicato il percorso di liberazione che necessita di preghiere, confessione dei peccati e vicinanza a Dio”. 

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