Alunna di 10 anni in classe con il niqab, la maestra le chiede di tornare in classe a volto scoperto

L’insegnante come pubblico ufficiale ha imposto alla bambina di seguire le lezioni a volto scoperto

A Pordenone, una studetenssa di 10 anni, nata in Italia da genitori immigrati, si è presentata a scuola con il niqab, il velo islamico che lascia scoperti solo gli occhi. Come riporta Pordenone Today, la piccola, che frequenta la quarta elementare e proviene da una famiglia musulmana di origine africana, ha destato l’attenzione della sua maestra, la quale, in qualità di pubblico ufficiale, ha interrotto la lezione.

L’insegnante ha infatti chiesto alla bambina di togliere il velo per poter svolgere le lezioni in modo sereno e proficuo. La piccola ha obbedito e da quel giorno ha frequentato la scuola a volto scoperto. Non è la prima volta che in questo istituto si verificano casi simili: alcune bambine, già alle elementari, sono costrette dalle loro famiglie a indossare il velo.

Il simbolo religioso

Il niqab rappresenta un simbolo di oppressione della donna, privandola della sua identità e del suo diritto di mostrare il proprio volto. Si tratta di un indumento che affonda le sue radici nel fondamentalismo wahhabita dell’Arabia Saudita e che si è diffuso in altri paesi dove l’estremismo islamico ha attecchito.

In diversi paesi, tra cui Francia, Belgio ed Egitto, il velo integrale è stato vietato nei luoghi pubblici o negli istituti scolastici. La scelta della maestra di Pordenone è quindi da lodare in quanto rappresenta un atto di coraggio e di difesa dei principi di uguaglianza e di libertà.

La questione del niqab a scuola apre un dibattito complesso che coinvolge diverse sfere: la libertà religiosa, il diritto all’istruzione, l’integrazione e la tutela dei minori. È importante trovare un equilibrio tra il rispetto delle diverse culture e la difesa dei diritti inalienabili di ogni individuo, in particolare delle bambine e delle adolescenti.

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