Mentana per i giovani: “Se non avessi fatto il giornalista”

“Se non facessi un altro mestiere, mi piacerebbe fondare un movimento per il lavoro ai giovani, da portare alle elezioni”

Oggi arriva da Enrico Mentana un nuovo suggerimento per le politiche giovanili, una di quelle idee che ai giovani piacciono. Il noto giornalista italiano l’ha partorita attraverso la sua official fanpage su Facebook.

Se non facessi un altro mestiere, mi piacerebbe fondare un movimento per il lavoro ai giovani, da portare alle elezioni. Poggerebbe su un programma semplice: ribaltare tutto il nostro impianto sociale e normativo, politico e sindacale, che tutela fino in fondo chi è già inserito nel mondo del lavoro, delle professioni e della pubblica amministrazione – dai diritti sul lavoro, ai mutui, ai sussidi di disoccupazione, alle pensioni – tutto a scapito delle nuove generazioni.

Nella concorde insensibilità verso i giovani, di cui sono corresponsabili i governi, gli imprenditori e i sindacati, non si è solo perpetrata un’ingiustizia, ma si è anche essiccata la pianta del ricambio sociale e culturale di questo paese, che – con tutto il rispetto – sembra sempre più una immensa casa di riposo. Senza smantellare lo stato sociale si possono spostare i pesi di incentivi e ammortizzatori, di defiscalizzazioni e finanziamenti verso i nuovi lavoratori. Quando avevo 25 anni potevo scegliere che mestiere fare, e con me tutti i miei coetanei. Provo oggi rimorso per l’ingiustizia che stiamo compiendo verso i ventenni di oggi. E sarebbe bello e giusto battersi per invertire la tendenza, con forza.

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