In Italia solo 1 studente su 100 vorrebbe fare il professore da grande

Solo un quindicenne su 100 vorrebbe fare l’insegnante. I numeri sono drammatici, e descrivono in modo drastico la professione, che sta attraversando una situazione di crisi. Sono i risultati dell’ultimo rapporto Pisa in Focus dell’OCSE. I numeri parlano chiaro: nella media OCSE solo il 5 % degli intervistati (studenti di 15 anni) vorrebbe fare il professore, da grande. Nella classifica, poi, l’Italia si posizione in fondo: solo l’1 % delle studentesse si dichiara futura insegnante; tra i ragazzi, invece, la percentuale scende allo 0,3.

Il motivo del declino? Tra i principali fattori la scarsa considerazione sociale e gli stipendi mediamente più bassi rispetto a quelli di altri professionisti. Il dato, inoltre, va confrontato con il ritardo cronico da parte degli studenti italiani nelle competenze di base: matematica e italiano in primis.

“Se l’attrattiva in Italia è così bassa – spiega al Corriere Francesca Borgonovi, ricercatrice Ocse – è a causa del fatto che gli insegnanti sono pagati troppo poco rispetto ad altre professioni e che non hanno possibilità di carriera”.

“Il fatto che la professione docente sia ancor meno attraente per i maschi – dice ancora Borgonovi – è un problema ulteriore perché i ragazzi hanno in genere voti più bassi delle femmine, sono meno propensi a iscriversi all’università e anzi tendono più facilmente ad abbandonare gli studi prima del diploma. La mancanza di un figura maschile di riferimento dentro la scuola non li aiuta a impegnarsi di più: al contrario rischia di facilitarne l’allontanamento, soprattutto in chi proviene da contesti socio-economici più svantaggiati”.

Per recuperare il gap la prima mossa da fare è semplice – scrive l’OCSE: pagare più e meglio i prof.

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