Fuga dei cervelli? Macchè. Ecco i 20 motivi per cui un laureato dovrebbe rimanere in Italia. La classifica, stilata da Oltreuomo, presenta spunti interessanti. Prendete nota.
- Perché noi abbiamo il bidet.
- Perché Letta ha detto che la crisi è finita.
- Perché le badanti Romene stanno per finire e bisogna sostituirle.
- Perché il ragù della mamma va a male se spedito via posta.
- Perché se hai una fidanzata e vai all’estero hai il 98% delle possibilità che ti tradisca e il 2% che ti tradisca con tuo padre.
- Perché se sei single sei destinato a rimanere single (non sei riuscito a trovare una ragazza nemmeno in Italia pensi che le straniere ti vogliano?)
- Perché essere assunti in Italia è difficile, ma quando succede ti pagano per non fare un cazzo per il resto della vita.
- Perché la Canalis è single.
- Perché il 41% di disoccupazione giovanile è un buon alibi per starsene sul divano.
- Perché se come diceva Padoa-Schioppa, le tasse sono bellissime, qui in Italia ce n’è in abbondanza per tutti.
- Perché la pizza con la mozzarella radioattiva ha un sapore inimitabile.
- Perché se un’azienda delocalizza ci guadagna, ma se ti delocalizzi tu continui a fare la fame ma da un’altra parte.
- Perché tranne quel piccolo periodo che va da settembre a giugno, in Italia c’è sempre il sole.
- Perché se ti vengono le emorroidi spiegalo tu al medico che cos’è una ragade in un’altra lingua senza sembrare un maniaco sessuale.
- Perché in Italia i pedoni non hanno la precedenza, e se sei in auto nulla può fermarti. Tranne un muro.
- Perché in Italia la carne del Mc Donald è più sana.
- Perché se subisci un’ingiustizia Le Iene e Striscia fanno a gara per aiutarti.
- Perché in Italia se hai una laurea ti considerano intelligente a priori, mentre all’estero sei costretto a dimostrarlo.
- Perché il campionato italiano è il più difficile del mondo.
- Perché se ti impegni e lavori sodo potrai realizzarti anche tu, e di esempi ce ne sono a bizzeffe (guarda la foto).
Francamente non trovo divertente questo articolo… Io sono convinto che se vogliamo che questo paese cambi dobbiamo dimostrarlo prima di tutto avendo fiducia nell’ Italia e nei nostri neolaureati. Lo Stato siamo noi (tutti noi) e migliorerà solo se noi miglioreremo. Il vittimismo da radical chic che pervade questo “lista” non serve a nessuno, anzi è controproducente