Zaki atteso in Italia, le tappe per il rientro: “Sarò a Bologna sabato mattina”

Il ricercatore spera di arrivare in Italia “nei prossimi due giorni”. All’Ansa ribadisce che sin dal primo momento in cui è uscito dal carcere avrebbe voluto rivedere Bologna

Ora che Patrick Zaki è un uomo libero la prima cosa che vuole fare dopo aver visto ieri la sua famiglia è tornare in Italia: “Sarò a Bologna sabato mattina”, ha dichiarato all’Ansa. L’iter per farlo tornare in Italia è già in moto ma sarà questione di giorni proprio a causa della burocrazia. Ieri ha visitato l’ambasciata italiana a Il Cairo, il ricercatore ha assicurato: “Arrivando a Milano: da lì mi sposterò a Bologna”.

Dopo il rilascio, Zaki ha confermato di voler partire per tornare “il prima possibile” nel nostro Paese, ma il suo rientro nell’immediato non è possibile. Secondo fonti Ansa, gli apparati competenti italiani ed egiziani stanno lavorando per portare a termine l’operazione, ma ci sono una serie di incombenze anche di natura burocratica che devono prima essere risolte. Il ricercatore potrebbe comunque riuscire a partire nei prossimi giorni, entro la fine della settimana. Uscendo dall’ambasciata italiana a Il Cairo, Zaki ha detto ai cronisti quale sarebbe il suo programma: atterrare a Milano sabato mattina e da lì raggiungere poi la sua Bologna.

Futuro accademico

Zaki, ha dichiarato il ministro degli Esteri Tajani, è già stato nell’ambasciata italiana e ha già parlato con l’ambasciatore in Egitto. Come ha detto il giorno della laurea, il ricercatore vorrebbe tornare a Bologna e proseguire gli studi, provando a ottenere un dottorato di ricerca. Non è ovviamente una strada semplice, i posti sono sempre inferiori alle domande presentate e la selezione è dura. “Se la dovrà giocare, qui o altrove, partecipando al concorso pubblico”, ha fatto sapere il Prorettore dell’Università di Bologna, Federico Condello. “Siamo a disposizione per Patrick e per tutti i nostri studenti per riflettere insieme su percorsi di studio e di formazione”, ha detto la professoressa Rita Monticelli, coordinatrice del master seguito dallo studente egiziano, “dopo la laurea, non è sempre facile scegliere. Se possiamo essere utili, ci siamo e ci saremo, è un nostro dovere verso di lui e verso tutti i nostri studenti. Vorremmo che Patrick scegliesse la strada in cui crede e che sia di significato intellettuale e umano per la sua vita lavorativa e personale”.

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