Pnrr, sblocata la terza rata: i 7500 posti letto per universitari diventano un più generico avvio delle assegnazioni

Slittano 500 milioni di euro dalla terza alla quarta rata. Udu: “Un fallimento, Bernini ci convochi”

La terza rata verrà assegnata ma senza aver raggiunto l’obiettivo dei 7500 nuovi posti letto per studenti universitari che diventa un più generico “milestone qualitativo” e cioè l’avvio dei bandi e delle assegnazioni. Questo quanto deciso dalla cabina di regia sul Pnrr e dal ministro Raffale Fitto come modifica per sbloccare la terza tranche decurtata proprio dei soldi per gli alloggi universitari, 500 milioni di euro, che vengono spostati alla quarta rata come proposta di modifica che “corregge alcuni errori materiali”, si legge nella nota del governo.

Finanziamenti dilazionati

I finanziamenti non sono persi ma dilazionati. La somma totale dei fondi ex Next Generation da destinare all’Italia per il 2023 resta di circa 35 miliardi (che il Governo confida di ottenere entro l’anno), ma gli esborsi si modificano: la terza rata prevedrà 54 obiettivi per 18,5 miliardi di euro, mentre la quarta 28 obiettivi per 16,5 miliardi. Il totale di 35 miliardi di euro previsto dal Pnrr nel 2023 sarà incassato per intero. “Con la decisione odierna della Cabina di Regia, il Governo – si legge nella nota – presenterà formalmente la proposta di modifica della quarta rata alla Commissione europea. La proposta sarà esaminata dalla stessa Commissione e poi dal Consiglio dell’Unione europea congiuntamente alle altre 10 proposte di modifica della quarta rata già esaminate dalla Cabina di Regia e presentate l’11 luglio alla Commissione”.

“La Commissione valuterà formalmente l’emendamento proposto nel contesto del quadro normativo relativo alle revisioni dei piani di risanamento e di resilienza. Non prevediamo modifiche all’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia dovrebbe ricevere nel 2023, tenendo conto della terza e della quarta richiesta di pagamento”. È quanto spiega all’Ansa un portavoce della Commissione Ue in merito alla modifica della terza rata attuata dall’Italia.

Udu: “Fallimento, Bernini ci convochi”

Intanto arriva la protesta degli studenti universitari. “Sugli studentati avevamo ragione ma il Ministero non ci ha mai voluto ascoltare”. Così in una nota l’Unione degli Universitari sullo sblocco della terza tranche del PNRR che non prevede i fondi per gli alloggi universitari. “Avevamo detto – continua l’Udu – che non era corretto dare 210 milioni ai privati, spesso per posti letto che esistevano già mentre andavano rendicontati solo posti letto nuovi. La responsabilità di questo fallimento è tutta del Governo”. “Vogliamo che la Ministra Bernini ci convochi con urgenza per ripensare insieme il piano di realizzazione degli studentati”, dicono gli studenti.

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