Violenza a scuola, dal 30 marzo inasprite le pene per chi aggredisce presidi e docenti

Bucalo (FdI) a Corriereuniv.it: “Introduciamo norme a tutela della stessa istruzione a scuola”

Maggiori pene e senzioni per chi aggredisce il personale scolastico. Il 30 marzo entrerà in vigore la legge Sasso contro la violenza sui docenti e sul personale scolastico, mentre da settembre partirà il Ddl Valditara che introduce una stretta su voto in condotta e sospensioni, oltre una multa (fino a 10mila euro) per chiunque venga condannato con sentenza penale per aver aggredito personale scolastico.

Ddl Valditara

Attualmente in discussione in Senato, il disegno di legge prevede anche il ritorno dei giudizi sintetici nelle scuole primarie e l’estensione del sistema Montessori alle scuole secondarie di primo grado. Un decreto del Mim sarò chiamato ad istituire e far funzionare le sezioni Montessori. Una volta completata la sperimentazione andranno a regime nel caso non ci fossero degli stop da parte degli uffici scolastici regionali.

L’obiettivo dell’esecutivo viene riassunto dalla relatrice Carmela Bucalo (FdI) a Corriereuniv.it: “Introduciamo norme a tutela di tutto il personale scolastico e della stessa istruzione a scuola. Alla primaria non tornano i voti ma un giudizio più chiaro, come ci chiedono le famiglie e gli stessi docenti. Del resto – continua la senatrice – quest’anno sono aumentati di oltre il 110% gli atti di aggressione nei confronti di dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo“. L’introduzione della legge Sasso dalla prossima settimana, invece, aumenta fino a sette anni e mezzo le pene per aggressione, a quattro anni per oltraggio. Oltre alle misure punitive, si apre a percorsi formativi di sensibilizzazione e alla costituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico.

“Con il Ddl 924-bis la valutazione nelle scuole primarie sarà espressa con un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione – sottolinea Bucalo -. I giudizi sinstetici, come ha ricordato il ministro, affiancheranno la descrizione del percorso umano e pedagogico dei bambini, rafforzata con il profolio”. Sarà poi un eventuale emendamento governativo che chiarirà se il voto numero continuerà ad applicarsi sia alle secondarie di primo grado che a quelle di secondo. Proprio alle superiori sarà obbligatoria anche la valutazione intermedia di metà anno, oltre quella finale.

Voto in condotta

Alle medie tornano i voti per la condotta e faranno media. Il voto dovrà essere riferito a tutto l’anno scolastico e nella valutazione peseranno atti violenti o di aggressione nei confronti di docenti, studenti e tutto il personale scolastico. Con un altro emendamento, sempre del governo, se arriva la condanna penale per un reato commesso ai danni del personale scolastico, oltre al risarcimento danni c’è una multa fino a 10mila euro. Mentre con il cinque in condotta scatta la bocciatura diretta e potrà essere assegnato anche a fronte di comprotamenti che configurano mancanze disciplinari gravi e reiterate.

In caso di voto inferiore a sei, in sede di valutazione, lo studente dovrà essere coinvolto in attività di cittadinanza attiva e solidale. Se si prende sei in condotta alle superiori, invece, verrà generato un debito in educazione civica da recuperare a settembre. Il voto sul comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione alla Maturità: il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico può essere attribuito solo se il voto di comportamento assegnato è pari a nove. Ed a cambiare è anche la sospensione. Oltre i due giorni lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale, a meno di due giorni verrà coinvolto in attività scolastiche e dovrà produrre un elaborato critico su quanto appreso.

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