Valditara dichiara guerra alla burocrazia a scuola: “Presto un piano per alleggerire il lavoro di presidi e prof”

Il ministro dell’Istruzione e del Merito è intervenuto al convegno della Gilda Insegnanti a Roma annunciando un piano formato da 20 punti per attuare una forte sburocratiazzazione del sistema scolastico: “Vantaggi per la didattica”.

Un piano per sgravare dagli incarichi burocratici presidi e prof: è quanto ha assicurato il ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, intervenendo questa mattina al convegno della Gilda degli Insegnanti “Costruire il futuro della scuola”, in corso a Roma.

“Oggi annuncerò in Cdm un primo piano in 20 punti, 20 azioni per la semplificazione che andranno a vantaggio di docenti e scuole. Questo è solo l’inizio. Sarà un cantiere aperto. Credo profondamente che nella scuola il tema della sburocratiazzazione sia centrale, anche considerando le nuove tecnologie” ha detto il ministro.

Anche per la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti “la sburocratizzazione va a disegnare un obiettivo che avevamo annunciato nei nostri programmi: sto girando le scuole e incontrando i dirigenti scolastici, tutti mi sottopongono la criticità dell’eccessiva burocrazia che li impegna troppo, oltre alle altre grandi responsabilità che hanno”. Frassinetti ha anche affrontato il tema dell’aumento degli stipendi, “che stiamo portando avanti, già da novembre, c’è stato un aumento del contratto che è stato solo un inizio, l’obiettivo è rendere gli stipendi dei docenti sempre più assimilabili a quelli europei”.

Intanto durante il convegno è stata diffusa una ricerca portata avanti proprio dal sindacato degli insegnanti che evidenzia come i docenti italiani dimostrino di voler essere sempre di più al passo con i tempi per garantire ai propri alunni il miglior livello di istruzione possibile. Quasi la metà degli intervistati, pari al 46,7%, ha dichiarato di dedicare alla formazione e all’aggiornamento in media ogni anno scolastico ben oltre il minimo delle 25 ore obbligatorie, con il 34,3% che ne impegna fino al doppio. Per il 51,1% l’investimento economico medio annuale non supera i 100 euro, mentre il 21,1% spende fino a 250 euro e il 18,8% fino a 500 euro. All’acquisizione delle competenze digitali, il 31,9% riserva fino a 30 ore di formazione, il 23,1% oltre 50 e il 10,5% fino a 50.

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