Università di Salerno – La battaglia degli studenti per il diritto allo studio

Residenze_UNISA

UNISA – Residenze di Fisciano, qualcosa si muove. Lo scorso 12 dicembre, a seguito della denuncia di svariati inconvenienti emersi nei riguardi delle residenze interne al campus dell’Università di Salerno, è stata chiamata un’assemblea pubblica per discuterne e trovare delle soluzioni.

Alla presenza degli studenti promotori, anche i Senatori Accademici Antonio Iannone e Giuseppe Mansi hanno partecipato alla discussione, rendendosi disponibili all’apertura di un confronto con le associazioni universitarie, gli studenti e le istituzioni coinvolte.

La discussione si è incentrata su diversi punti:

  • criterio di distribuzione per corso di laurea delle borse di studio;

ogni corso di laurea si vede affidare un quantitativo preimpostato di borse assegnabili in base al numero di iscritti, ciò ha portato nel tempo al perpetrarsi di casi inconcepibili. Una studentessa ha esposto la propria situazione dove con una media del 30, un reddito di 1500€ e seconda in graduatoria, non ha visto la concessione della borsa di studio proprio perché il proprio corso di laurea ne ha assegnata una sola. Il sistema va ripensato: è assurdo che si verifichino eventi simili, eliminando di fatto la possibilità di studiare ad una studentessa che ne avrebbe tutto il diritto.

  • affitto inaccettabile per gli studenti idonei non beneficiari alla concessione dell’abitazione;

uno studente idoneo non beneficiario appartiene generalmente alle fasce più basse di reddito (secondo il modello Isee), ciò significa che il pagamento di 260 € mensili per un’abitazione interna al campus, 10 mesi, verrebbe a costare 2600 €. Non c’è nessuna differenza, allora, rispetto a chi decide di affittare una camera delle residenze perché può fortunatamente permettersela. Ancora una volta il diritto allo studio non è messo in pratica relegando gli idonei, e meno abbienti, a cercarsi un contratto di locazione all’esterno (pena decadenza dalla borsa) che costerà molto di più.

  • maggiore trasparenza della graduatoria provvisoria anni successivi al primo e necessità di concorsi separati per studenti in sede, fuori sede e pendolari;

tale graduatoria indica tutti come “idonei” mettendo in grossa difficoltà chi ha partecipato con lo status di “fuori sede”. Nessuno può stare tranquillo, nemmeno il secondo in graduatoria che si ritroverà senza borsa e con l’affitto della residenza da pagare, oppure dovrà decadere dall’intero beneficio. Una situazione paradossale che non si risolve con la rettifica, perché anche rettificando, in dieci giorni è dura trovare un appartamento, soprattutto con un regolare contratto.

  • pagamento fitti per studenti concessi primi anni e settimo semestre

Altra situazione paradossale è quella che vivono gli studenti vincitori di borsa di studio iscritti al primo anno che si ritrovano, da marzo, a dover pagare per l’alloggio un affitto di 260€ mensili, il quale è già scalato dall’importo complessivo della borsa! Situazione molto simile vivono gli studenti iscritti al settimo semestre che sono costretti a pagarsi i 5 mesi di alloggio nel campus di tasca propria, sborsando in totale 1300€ in cinque mesi, per poi vedersi attribuire un “premio di laurea”; non hanno bisogno di premi, ma di incentivi!

“Gli studenti non chiedono nulla che non gli spetti già, nulla che non sia previsto da regolamenti e leggi: chiedono di studiare – commentano gli studenti di Link Fisciano. L’Adisu deve garantire a questi ragazzi, ora e per il futuro, la possibilità di un percorso di studi sereno, perché il diritto allo studio non si tramuti in un lusso per pochi”.

“Link Fisciano ritiene inconcepibili le situazioni sopra descritte e si schiera dalla parte di questi studenti, spingendo per la convocazione di un tavolo di discussione con tutte le parti coinvolte, al fine di trovare una rapida risposta a esigenze per troppo tempo inascoltate”.

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