Università di Firenze, 170 milioni di euro dal Pnrr per la ricerca e le infrastrutture

Saranno reclutati 200 fra ricercatori e dottorandi: dopo 3 anni passeranno alle imprese

Il Pnrr spinge la ricerca. All’Università di Firenze sono in partenza i progetti (da attuare entro il 2026) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, grazie a quasi 170 milioni di investimenti. I fondi permetteranno di sostenere la ricerca in tutti i campi, di migliorare le infrastrutture, di valorizzare il sistema museale, di reclutare 109 nuovi ricercatori e altrettanti dottorandi che poi «traslocheranno» idee e competenze nel mondo delle imprese.

Ricerca

L’Ateneo fiorentino, tra i pochi in Italia, è presente in tutti e cinque i Centri Nazionali per la ricerca finanziati dal Pnrr che vanno dal calcolo alle tecnologie dell’Agricoltura, dalla terapia genica e farmaci con tecnologia Rna alla mobilità sostenibile fino alla biodiversità. L’Università di Firenze è proponente dell’Ecosistema (reti di università statali e non statali, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati) dedicato alle scienze della vita “THE – Tuscany Health Ecosystem che coinvolge tutti gli atenei e gli istituti universitari toscani, oltre Cnr, Infn, Istituto Italiano di Tecnologia e Confindustria Toscana: si occuperà di ricerca «non solo nella parte medica ma anche in tecnologia, robotica, nuovi materiali” ha spiegato al Corriere Fiorentino la rettrice Alessandra Petrucci, che lo definisce “un punto di orgoglio per tutta la Toscana”. L’Ateneo guida anche il progetto “Age-IT” sull’invecchiamento e partecipa a ricerche su rischi ambientali tecnologie quantistiche, cybersecurity, tutela dei diritti dei cittadini al tempo dei Big Data, un made in Italy circolare e sostenibile, neuroscienze, telecomunicazioni del futuro.

La partecipazione a bandi sulle Infrastrutture di ricerca interesserà laboratori e centri del campus scientifico tecnologico di Sesto Fiorentino. Attraverso l’infrastruttura europea ATLaS, inoltre, l’Università si occuperà di riduzione dei rischi da frana e da disastri. “Dalla ricerca all’impresa”. Gli investimenti del Pnrr (nella Missione 4) rafforzano il dialogo tra ricerca e aziende: il 10-25% dei finanziamenti andrà direttamente a enti e imprese del territorio, attraverso i cosiddetti “bandi a cascata”. Inoltre i 200 ricercatori e dottorandi che verranno reclutati e formati, dopo tre anni, come previsto dal Pnrr, usciranno dal mondo accademico per entrare in quello delle imprese con ricadute concrete sul sistema economico e sociale. “Un trasferimento di competenze e conoscenze in settori in cui le aziende dicono di non trovare figure”, spiega il prorettore Marco Pierini, che lancia però un appello alle imprese a “farsi trovare pronte per evitare una fuga di cervelli“.

Sistema museale e orientamento

I finanziamenti permetteranno di aprire al pubblico per la prima volta e in via permanente il giardino voluto da Anna Maria Luisa de’ Medici a Villa La Quiete (di proprietà della Regione Toscana e in concessione all’Università di Firenze). I lavori di restauro, già aggiudicati, inizieranno a fine mese. Il Pnrr servirà per digitalizzare le collezioni botaniche (5 milioni di reperti) e contribuirà poi al rilancio del Museo di Geologia e Paleontologia, attraverso abbattimento delle barriere, visite da remoto con avatar teleguidato, guide multimediali, ricostruzioni in 3D, percorsi tattili. 

L’Ateneo promuove in collaborazione con il Conservatorio Cherubini, l’Accademia di Belle Arti e l’Isia corsi sul passaggio dalla scuola all’ università, indirizzati agli studenti delle superiori: saranno coinvolti oltre 5.000 allievi di 31 scuole, per un totale di 254 corsi.

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