Una nuova fonte di energia: lo Sport!

Non c’è studente che durante il tempo passato dietro ai banchi di scuola non abbia, volente o nolente, mai sentito affermare il primo principio della termodinamica, in forma più o meno discorsiva, ma enunciabile sinteticamente con l’affermazione che l’energia non si crea né si distrugge ma si conserva. Ammettendo anche che sia stato tanto sfortunato o distratto da non averlo mai ascoltato, non si sarà sottratta alla sua esperienza la certezza che, semplificando ad onta dei dietologi, più cibo si ingerirà più si accumulerà massa grassa o che tanti sono i soldi della paghetta che si spenderanno tanti sono quelli che non potrà più usare per il viaggio che aveva programmato per l’estate.
Eppure l’esempio più immediato di questo principio così astratto lo abbiamo proprio quando ci dedichiamo a ciò che vi è di più concreto per il nostro corpo: l’attività fisica.
L’uomo – un fascio di energia, un fuoco sempre vivo – con il moto ordinato dei suoi arti, specialmente il moto rotatorio, non solo può arrivare a mantenere sana la propria mente in un corpo robusto, come recita l’adagio latino, ma può mantenere sana la Terra in un mondo più verde.
In effetti, quantunque l’energia globale sia quella ignota quantità matematica sempre fissa, come la definì il famoso fisico Feynman, essa può apparire sotto forme diverse, più o meno utili a seconda dei casi e più o meno pulite per l’ambiente. L’energia elettrica è la forma più ambita, più nobile; quella termica la meno desiderabile. Ebbene, l’uomo, sfruttando il principio di conservazione, può contribuire in maniera significativa al risparmio energetico del pianeta, producendo energia elettrica con il semplice utilizzo dei propri muscoli, gli stessi che ogni giorno lo fanno alzare dal letto. Sembra un paradosso che l’umanità, che per millenni si è ingegnata a costruire macchine che la liberassero dalla fatica fisica, ora veda proprio in quest’ultima una fonte di salvezza. Lo dimostrano i vari progetti nati negli ultimi tempi per la produzione di energia pulita off-grid (ovvero produzione autonoma rispetto alla rete di distribuzione elettrica), mediante l’uso di biciclette elettriche che invece di assorbire energia dall’esterno la producono. Questa innovazione segue la falsariga del tanto necessario cambio di paradigma energetico che le rinnovabili stanno portando alla ribalta nello sforzo di distribuire la produzione, favorendo l’integrazione dei sistemi energetici nella vita quotidiana delle persone e stimolando una maggiore conoscenza dei meccanismi produttivi che sono spesso in situ.
Fra i progetti più interessanti figura la cosiddetta soluzione Free Electric del movimento Billions in Change supportato dal filantropo Manoj Bhargava fondatore e amministratore delegato della compagnia Living Essentials. Un’amena pedalata di un’ora con una delle loro biciclette potrà provvedere energia sufficiente a coprire il fabbisogno elettrico di un’intera giornata per le famiglie povere dell’India (dove sarà in primo luogo implementato il sistema) e potenzialmente del mondo intero. Più vicina a noi è l’iniziativa avviata dalla compagnia britannica Electric Pedals che già smercia biciclette e vogatori in grado di assicurare la potenza necessaria per allestimenti cinematografici all’aperto, laboratori, palchi musicali e simili, senza limite alla creatività.
Non solo la parte povera del mondo quindi potrà accedere con facilità ad una fonte energetica pulita e a costo di produzione praticamente nullo escluso l’investimento iniziale, ma anche i paesi ricchi potranno giovare di un nuovo modo di praticare lo sport. Depurare il proprio corpo, al tempo stesso “pulendo” la Terra è un’idea che potrebbero abbracciare tutte le palestre italiane, come già ha pensato la catena americana Green Microgym.
Questo aumenterebbe certamente lo stimolo a mantenersi in forma, riducendo di conseguenza l’incidenza di morti per malattie cardiovascolari, abbassando i prezzi delle palestre, contribuendo a liberare l’umanità dallo spettro purtroppo non molto lontano di un pianeta inquinato ed invivibile.
Credo che il futuro per una sana produzione energetica debba partire dalla (ri)conciliazione della tecnologia con i ritmi e le necessità della vita umana, e lo sport è una di queste necessità vitali; l’energia si conserva, ma come la conserveremo in noi stessi: in adipe, o in salute forza e bellezza?
E poi, immaginate se con un’ora di allenamento in palestra vi poteste ricaricare il vostro cellulare. Non sarebbe magnifico?
 
Luigi Tallarico

Total
0
Shares
1 comment
  1. Ho dovuto visitare questo sito web per svolgere la mia tesina di terza media, basata su un obiettivo dell’agenda 2030; in questo caso consumi e produzioni consapevoli. La mia professoressa di educazione fisica dunque ha deciso di assegnarmi questo argomento ed io ho con piacere accettato la sua richiesta.
    Ho trovato questo articolo molto interessante e costruttivo ed è proprio per questo motivo che ho deciso di lasciare un commento positivo.

Lascia un commento
Previous Article

C'era una volta l'ottavo continente, oggi sommerso: è la Zealandia

Next Article

Alle scuole 180 milioni per le competenze di base. Fedeli: sono bagaglio essenziale

Related Posts