"Un futuro ipotecato" Domenica 4 marzo andremo a votare per la diciottesima legislatura del nostro Parlamento

Domenica 4 marzo andremo a votare per la diciottesima legislatura del nostro Parlamento. Lo faremo con una nuova legge elettorale tanto discussa quanto complicata: il Rosatellum. Ci ritroveremo a scegliere fra la coalizione cosiddetta di centrosinistra che fa perno sul partito democratico e che include piccole formazioni come quella di Bonino e Tabacci e Lorenzin.
Dall’altra parte il centrodestra con Forza Italia e Berlusconi garante di una coalizione che ingloba la Lega nord, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia. Da soli come sempre i Cinquestelle guidati dal candidato premier Luigi Di Maio e la neonata formazione di sinistra capeggiata da Pietro Grasso: Liberi e Uguali.
Le prime proiezioni parlano di un voto che non vedrà la maggioranza assoluta nelle mani di nessuna delle proposte politiche in campo ed una conseguente ingovernabilità. Un unico dato certo, quello dell’astensionismo, esce invece rafforzato dalle ipotesi di tutti i sondaggisti. Un fenomeno, quest’ultimo, che si amplifica se si parla di giovani.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo allontanamento dei giovani dalla politica e si stima che uno su due non si recherà alle urne.
Devo dire che questo dato è inaccettabile e che dovremmo fare tutti insieme uno sforzo per aumentare gli spazi di informazione, confronto e partecipazione dei nostri ragazzi. Dovremmo parlargli dei programmi messi in campo dai vari partiti, delle promesse che stanno facendo
in campagna elettorale e del fatto che quello che sceglieranno il 4 marzo avrà una grande ripercussione sulla loro vita. Riguarderà la gestione delle risorse pubbliche, e le nuove leggi che regoleranno il vivere comune. Non è secondario che i nostri ragazzi comprendano come vengono gestiti i soldi pubblici. Così come le politiche che si intende adottare per l’occupazione, la sanità, l’immigrazione, l’istruzione, la sicurezza dei cittadini e via dicendo.
Che posizione per esempio stanno assumendo le forze in campo per le politiche finanziarie del Paese? Come si vuole intervenire sul deficit o meglio ancora, sul debito pubblico?
Tasse universitarie si o no? Cos’è la Flat tax? Come affrontiamo la questione migranti?
Ecco, queste sono solo alcune delle domande che dovremo affrontare insieme per capire con chi ci sentiamo più affini e andare motivati al voto.
Con la rubrica di Corriereuniv.it proverò e proveremo ad offrire spunti di riflessione e soprattutto favorire il dialogo fra tanti giovani lettori e mondo della politica.
Dobbiamo insegnare ai nostri giovani ad ascoltare, a non aver paura di esprimere la propria opinione e soprattutto invogliarli a partecipare. Forse in questo noi adulti non siamo molto bravi, ma quello delle elezioni può rappresentare una piccola opportunità per provarci.
Così faremo noi in questo mese elettorale, sperando di preparare un terreno fertile per i nostri ragazzi.
Del resto, se non prendono in mano il loro futuro, rischiano che qualcuno lo ipotechi per loro.
Mariano Berriola

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