UE, Androulla Vassiliou: “investiamo nell’istruzione”

L’intervista al commissario dell’Unione europea per l’istruzione, la cultura, il plurilinguismo e la gioventù  

L’UE ha raggiunto l’obiettivo di aumentare il numero di laureati in matematica, scienze e tecnologia registrando un aumento del 37% rispetto al 2000.
Lo sforzo dell’Europa in questi ultimi dieci anni di aumentare il numero dei laureati in matematica, scienze e tecnologia, ha in effetti, mostrato ottimi risultati. Nel 2000, avevamo all’incirca 690.000 laureati nell’area scientifica, attualmente siamo arrivati ad oltre 940,000. Un 37% di crescita che ben oltrepassa il 15%, auspicato dai Ministri dell’Istruzione nel 2003.

In Europa c’è una maggiore carenza di questi profili professionali rispetto agli altri continenti?
In merito al mercato del lavoro, non riscontriamo nessuna carenza di personale in questo settore, tuttavia ci sono differenze a livello regionale e nazionale, così come in specifici settori dell’economia.  Facilitare la mobilità – in modo da incrementare le opportunità in diversi parti del loro paese o all’estero – è una risposta a questo divario. Inoltre, è necessario migliorare la nostre abilità nel prevedere quali competenze saranno necessarie per il prossimo futuro. La Commissione presenterà un ampio raggio di misure concrete in questo campo, mediante  iniziativa “”Agenda for New Skills and Jobs”.

Molti Stati membri stanno facendo tagli nel settore della formazione e dell’istruzione. Come si conciliano le esigenze dei singoli Paesi membri con l’indirizzo delle politiche europee?Investire nell’istruzione permetterà all’Europa di mettersi “in carreggiata” e di raggiungere i nostri obiettivi economici e sociali. Per questo ho richiamato gli Stati Membri a mantenere o addirittura incrementare il budget dell’istruzione, nonostante le restrizioni imposte dalla crisi economica. So che in alcuni casi questo significa fare meglio con le stesse scarse risorse. Abbiamo bisogno di fare scelte intelligenti per rendere l’investimento nell’istruzione e la formazione professionale più efficiente.

Tra gli obiettivi non ancora raggiunti compare la dispersione scolastica: in che modo i Paesi membri dell’Unione potrebbero contribuire ad abbassare questo tasso? L’Europa dà delle direttive/regolamenti in questo campo?
Più di sei milioni di giovani in Europa abbandonano la scuola e la formazione professionale con un basso tasso di qualificazioni di II grado. A Gennaio, la Commissione ha approvato un piano di supporto per gli Stati Membri al fine di ridurre l’abbondano scolastico almeno 10% entro il 2020. Attualmente è del 14.4%. Sono fiduciosa che I Ministri dell’Istruzione approveranno il nostro piano a breve, e concorderanno con le linee guida per una politica mirata di contrasto alla dispersione scolastica.

Nel report si parla anche del “senso di appartenenza alla Comunità Europea”. Perché molti ragazzi non riescono a sentirsi cittadini europei? L’Europa può essere considerata una istituzione troppo giovane per avere un passato comune che possa far presa sui suoi cittadini?
Il sentire comune europeo è da attribuire al senso di appartenenza, ma penso che riguardi anche la comprensione di cosa significhi cittadinanza e democrazia, concetti entrambi presenti in ambito nazionale, oltre che comunitario. Non sono preoccupata del nostro futuro in questo senso. So che molti giovani in Europa, ne hanno cura e ne conoscono la valenza. Un recente studio della IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement), supportato dalla Commissione Europea, è rassicurante in merito: mostra come i giovani dei paesi europei ottengono migliori risultati in conoscenza civica rispetto alla media internazionale. Inoltre, se è vero che i giovani europei sono più interessanti alle questioni politiche e sociali locali che a quelle europee o internazionali, possiedono comunque un forte senso di identità europea e di valori di democrazia, eguaglianza e libertà di movimento. 

Tra gli obiettivi che i Paesi membri si stanno ponendo nell’ambito del sistema nazionale di istruzione quali sono gli aspetti fondamentali che dovrebbero essere tenuti in considerazione?
Ogni Stato Membro ha l’incarico di costituire il proprio sistema di istruzione e di apprendistato, ma un’azione coordinata può aiutarci a condividere sfide, quali l’invecchiamento della popolazione e la crescente competizione globale.  Insieme ai paesi membri abbiamo definito un piano di azione per la prossima decade. I nostri obiettivi: fare della formazione continua e dello studio/tirocini all’estero una realtà europea, così da promuovere l’eguaglianza, la coesione sociale e la cittadinanza attiva.  Allo stesso tempo, vogliamo supportare la creatività, l’innovazione e l’imprenditorialità a ogni livello dei istruzione e formazione. Come parte della nostra cooperazione inoltre, abbiamo concordato con una serie di obiettivi per stimolare riforme in aree chiave. Per esempio, ci siamo accordati di incrementare il numero dei laureati.

Quali sono i valori e le informazioni più rilevanti che possono diffondersi tra I giovani durante eventi quail il Festival d’Europa 2011?
L’autunno scorso, lanciai l’iniziativa Youth on the Move come risposta europea alle sfide che i giovani si trovano ad affrontare nei campo dell’istruzione, della formazione professionale, degli stage e dell’occupazione. Youth on the Move si articola all’incirca in 30 misure che mirano a supportare i giovani nell’acquisire conoscenza, abilità ed esperienza per raggiungere il successo nel mondo del lavoro.  Se vogliamo liberare il potenziale dei nostri giovani è di vitale importanza che tutti abbiano accesso all’istruzione di alta qualità, alla formazione professionale e all’esperienza pratica tramite stage e tirocini. Andare all’estero per studio, stage o volontariato rappresenta un eccellente modo per rafforzare il proprio cv. L’UE offre un ampio ventaglio di possibilità al riguardo. Il Festival d’Europa è un’occasione straordinaria per noi  di spiegare cosa sia Youth on the move e, per i giovani, di andare e vedere cosa l’UE  sia in grado di offrirgli.

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3 comments
  1. Pingback: Scuola che fa rete
  2. sarebbe interessante per noi capire in concreto cosa ci offre l’europa in concreto: sostegno agli studi ai viaggi per studio e lavoro, opportunità negli altri paesi, ecco quello che ci interesserebbe saper e la strada per accedere a tali opportunità avete una risposta in merito?

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