Timore delle raccomandazioni. Il test d’ingresso a Napoli

Ottomila gli iscritti ai test di medicina e chirurgia in Regione Campania. Per soli 1041 posti. Anche quest’anno Napoli con la sua Federico II è risultata essere la più ambita tra gli atenei campani.

di Carmen Cretoso

Ottomila gli iscritti ai test di medicina e chirurgia in Regione Campania. Per soli 1041 posti. Anche quest’anno Napoli con la sua Federico II è risultata essere la più ambita tra gli atenei campani. Studenti provenienti dalla periferia napoletana, da Benevento, da Avellino ma anche dalle isole, Sicilia e Sardegna hanno letteralmente inondato i dipartimenti di Monte Sant’Angelo.

L’ombra delle raccomandazioni.Speriamo bene anche perché mia figlia ha studiato tantissimo e mi dispiacerebbe venire a sapere che il suo sogno debba essere infranto solo perché non raccomandata”. Ci va giù pesante la mamma di Maria che per il terzo anno consecutivo tenta di realizzare il suo sogno. Napoli vince sull’affluenza ma non riesce a scrollarsi di dosso le sue ombre. E durante le due interminabili ore di attesa i parenti e gli amici che stamattina hanno atteso gli aspiranti studenti di medicina non facevano altro che parlare di eventuali o presunte agevolazioni. Nulla di provato, certo, ma negli anni precedenti il test è stato rifatto e le voci di “aiuti dall’esterno” ad oggi si rincorrono ad ogni estate, al primo acquisto del manuale per prepararsi al test.

La polemica sui trasporti. La prova è cominciata alle 11,00 come da orario ministeriale. Eppure per molti ragazzi l’avventura è cominciata prima. Alle otto di stamane, infatti, a Piazzale Tecchio i pullman diretti a Monte Sant’angelo hanno terminato la corsa a causa di uno sciopero indetto senza preavviso. La corsa lungo le strade che costeggiano lo stadio San Paolo e la pioggia incessante non hanno di certo rasserenato gli animi dei ragazzi già turbati da una notte insonne. E c’era chi avrebbe voluto una navetta solo per l’occasione. Proposta da propinare l’anno prossimo.

La rivincita di chi non si arrende. Alle 13,13 Marco è il primo ad uscire. Dopo due anni di farmacia è davvero soddisfatto. “Ho saputo rispondere a domande di biologia e chimica inorganica grazie al fatto che ho sostenuto degli esami alla facoltà di farmacia. Non capisco perché hanno posto quesiti su nozioni assimilabili soltanto durante i corsi preposti. Se non avessi sostenuto gli esami non ce l’avrei fatta”. A confermare la sua tesi è la rabbia di Fabrizio: “ La domanda sugli ultimi vaccini era ammissibile per cultura generale, ma è assurdo chiedere argomenti di biologia che non sono nel manuale”. Per Lidia, al terzo tentativo, già studente di biologia è stato semplice “solo perché avevo già studiato quelle cose” afferma. Insomma su dieci intervistati, solo chi era reduce da esami sostenuti presso facoltà scientifiche si è dichiarato sereno. Magari questo sarà l’anno di chi nonostante i vari tentativi falliti ha continuato a crederci.

Medici con la fissa del calcolo. Dal calcolo dell’età di Napoleone in base a giorno e mese pubblicato, al calcolo dello spread. Dalla data della caduta del Muro di Berlino al calcolo dell’età del decesso di personaggi storici. Le domande di cultura generale hanno deluso un po’ tutti. Soprattutto perché richiedevano tempo per effettuare i calcoli, e non bastava “solo” ricordare. Due ore troppo poche per un appuntamento così importante per la carriera e la vita di ogni singolo sognatore.

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