Supplenze, torna l’algoritmo che mandò in tilt la scuola

“Quest’anno ci sono 100mila cattedre da assegnare. Non si può rischiare un blocco” affermano i sindacati

Ritorna l’estate e con essa l’assegnazione delle supplenze per settembre. Anche quest’anno il ministero utilizzerà l’algoritmo che nel 2022 ha mandato in tilt la scuola. Perché, anziché semplificare l’assegnazione in presenza con una procedura automatizzata online, ha provocato una valanga di errori, che gli istituti scolastici hanno impiegato mesi a sanare. E non sempre con successo. Indietro, tuttavia, non si torna. In un incontro con i sindacati, fissato lunedì 17 luglio, giorno dell’apertura delle domande, gli uffici di viale Trastevere hanno rassicurato sugli interventi di manutenzione dell’algoritmo dopo il caos scatenato lo scorso anno.

L’algoritmo

L’algoritmo, detto Nrmp (National resident matcing program match) esamina i candidati e i loro curriculum e sulla base delle preferenze che questi hanno espresso (materie, scuole, comuni, tipo di contratto, spezzoni orari) procede all’abbinamento nome-cattedra. Se c’è disponibilità, fa scattare l’assegnazione provvisoria. Se successivamente trova qualcuno di più adatto, sulla base dei titoli o delle richieste, lo fa passare avanti. E così fino all’esaurimento delle graduatorie, che avrebbero dovuto vedere al primo posto la persona con il curriculum migliore. Il sistema di assegnazione automatica è stato raffinato, è la linea del ministero, per scansare gli abbinamenti erronei che nel 2022 hanno mandato in stallo la scuola. Cattedre affidate a chi aveva meno titoli di un altro insegnante per occuparle. Confusioni tra richieste per ruoli di sostegno con le materie e viceversa. Problemi con le assegnazioni legate alla legge 104 per la disabilità.

Tuttavia, anche l’anno scorso i risultati dei test degli sviluppatori erano stati ritenuti soddisfacenti, al punto da indurli a non effettuare prove aggiuntive, nonostante l’algoritmo dovesse abbinare circa 850mila supplenti a una cattedra. Massimiliano De Conca, segretario regionale della Federazione dei lavoratori della conoscenza (Flc) della Cgil Lombardia, afferma: “Avremo prova del buon funzionamento del sistema quando avremo l’esito delle assegnazioni”. Ossia non prima di metà agosto.

100mila cattedre da assegnare

Quest’anno, spiega De Conca, ci sono oltre 100mila cattedre da assegnare, tra le supplenze e altri 80mila riguardano i posti in deroga per il sostegno. Non solo. “Quest’anno l’algoritmo dovrà tenere conto anche dell’immissione dalle graduatorie di tre concorsi (due ordinari e uno straordinario). Sono 50.807 i posti autorizzati, su 81.023 da colmare. Una confluenza di richieste con diversi ordini di priorità. Magari avanzate da una stessa persona, che si candida per un’immissione in ruolo, ma se questa si concretizza al capo opposto del paese, preferisce ripiegare su una supplenza. L’algoritmo, tuttavia, non riesce a gestire queste variabili, perché non ha informazioni sul contesto familiare e personale dei candidati”.

Non solo: se per le supplenze c’è tempo per presentare domanda fino alle 14 del 31 luglio, l’immissione in ruolo, aperta dal 18 luglio, si chiude il 25. “I tempi sono serrati – osserva De Conca -. Le procedure così compresse rischiano di generare caos”. Peraltro con scuole strette tra la fine degli esami, i corsi di recupero e la chiusura, e uffici scolastici regionali che non hanno personale a sufficienza per far fronte a questi compiti. In quello lombardo, dove ballano circa 11mila posti, sono in servizio due persone.

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