Supplenza, fino al 31 luglio è possibile fare domanda: istruzioni e come presentarla

La finestra dell’invio dell’istanza si è aperta lo scorso 17 luglio e sarà attiva fino alle ore 14:00 del 31 luglio
Mobilità docenti 2021

Manca meno di una settimana per presentare la domanda di supplenza per prestare servizio nella scuola. La scadenza dell’invio delle istanze è fissato per il prossimo 31 luglio e la procedura da seguire è quella on line. Per gli aspiranti supplenti di scuola la finestra delle domande si è aperta lo scorso 17 luglio. Una nuova nota del ministero dell’Istruzione e del Merito ha chiarito ulteriori aspetti delle istanze, precisando anche ci sono gli aventi diritto e le modalità da seguire per la procedura.

Inoltre, dal recente rinnovo del contratto dell’Istruzione e della Ricerca arrivano novità importanti anche per la scuola e i supplenti. Questi ultimi avranno a disposizione tre giorni di permessi retribuiti e la possibilità di ricorrere ai 10 giorni di paternità obbligatoria. La finestra dell’invio dell’istanza si è aperta lo scorso 17 luglio e sarà attiva fino alle ore 14:00 del 31 luglio 2023.

Come fare domanda

Gli adempimenti dovranno essere effettuati tutti online. Lo stesso ministero chiarisce che il procedimento è identico sia per gli incarichi annuali degli aspiranti insegnanti del sostegno, che per le supplenze a tempo determinato fino alla conclusione delle attività didattiche riguardanti sia l’insegnamento comune che i posti sul sostegno.

Tutti gli insegnanti interessati, quindi, dovranno procedere con la piattaforma telematica del ministero dell’Istruzione, accedendo a Istanze on line mediante lo Spid, la Carta di identità elettronica (Cie), la Carta nazionale dei servizi (Cns) o l’Eldas, ovvero le credenziali di accesso alla piattaforma telematica. I docenti che non dovessero inoltrare l’istanza saranno considerati in automatico rinunciatari, mentre la preferenza nella domanda espressa solo per alcune scuole significherebbe escludere tutte le altre.

Il contratto

Per i docenti precari, con contratti annuali, è previsto l’allargamento dei tre giorni di permesso retributivo. In particolare, i permessi spettano ai docenti con contratto a tempo determinato con scadenza alla fine dell’anno scolastico (31 agosto dell’anno successivo), o alla fine delle lezioni (30 giugno dell’anno susseguente). Gli stessi permessi spettano ai collaboratori Ata rispetto al personale assunto a tempo indeterminato.

Per usufruire dei giorni di permesso, si può procedere anche con l’autocertificazione iscrivendo i motivi familiari o personali che sono alla base della richiesta. La condizioni di supplenti e collaboratori Ata viene equiparata, quindi, a quello del personale di ruolo nella scuola.

Ulteriore novità che arriva dal rinnovo del contratto della scuola è quella del riconoscimento del congedo di paternità obbligatorio per un periodo di dieci giorni. Il periodo di congedo, riconosciuto totalmente ai fini retributivi, debutta nel settore pubblico. Tutto il periodo di congedo parentale (e non limitatamente ai primi trenta giorni di congedo parentale delle lavoratrici madri o dei padri), non va detratto dalle ferie. Inoltre, il periodo è valutato per l’anzianità di servizio. Il contratto ha aumentato anche gli stipendi degli insegnanti e del personale amministrativo, tecnico e ausiliario. In totale, ai docenti andranno 124 euro in più lordi al mese, mentre al personale Ata meno di 100. In totale, il comparto della scuola comprende il più alto numero di dipendenti della Pubblica amministrazione. I dipendenti coinvolti sono in totale 1,1 milioni tra scuola e Afam, oltre a 77.000 dipendenti delle università.

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