Supercalcolo, chip, energia: 144 milioni per la ricerca

Dal Ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) ripartita la dote del Pnrr per cofinanziare le imprese italiane che vincono bandi Ue

Supercomputer, semiconduttori, energia pulita, crescita delle Pmi, qualità della vita urbana, economia del mare, risorse idriche. Sono sette gli ambiti in cui il Ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) ha ripartito 144 milioni di risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per il capitolo “Dalla ricerca alle imprese”.

Si tratta di risorse finanziarie in favore dei progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di imprese italiane selezionati nei bandi emanati dall’Unione europea per imprese comuni tra più Stati membri e nell’ambito del programma Horizon Europe. In pratica saranno emanati bandi integrativi nazionali (con successivi decreti direttoriali) a integrazione dei finanziamenti che saranno conseguiti da chi vincerà i bandi europei.

Supercomputer e vivibilità

Il target finale relativo alla misura è fissato nel Pnrr a fine 2025 e consiste nel finanziamento di almeno 205 progetti, per un importo totale di 200 milioni (altre tranche erano state ripartite nei mesi scorsi). Alla ricerca nel settore dei supercomputer (l’iniziativa europea è l’impresa comune EuroHPC) viene assegnata la quota più alta, pari a 43 milioni. Si punta a sostenere progetti che contribuiscano a creare nella Ue un sistema evoluto di calcolo quantistico e supercalcolo, con contributi diretti alla spesa per una percentuale nominale dei costi ammissibili pari al 50% fino ad un massimo di 2 milioni per progetto, indipendentemente dal numero di partecipanti italiani.

A seguire i 32 milioni per progetti legati a una migliore vivibilità delle aree cittadine attraverso una diversa gestione degli spazi pubblici. Le agevolazioni sono sempre concesse nella forma del contributo diretto con percentuali, rispetto ai costi ammissibili, differenziate tra ricerca industriale e sviluppo sperimentale e poi ulteriormente distinte tra grandi, medie e piccole imprese. Si arriva al massimo al 50% (ricerca industriale delle grandi imprese).

Semiconduttori e componenti elettronici

Venti milioni co-finanzieranno invece progetti per la produzione e l’innovazione nel settore dei componenti elettronici e dei semiconduttori (l’iniziativa Ue è l’impresa comune Key digital technologies e i livelli di agevolazione sono specificati nell’allegato nazionale al bando europeo). Per sostenere progetti a favore della neutralità climatica e dell’economia del mare ci saranno 16 milioni. La stessa dote è riservata ai progetti legati alla Clean energy transition partnership europea, quindi alla transizione energetica con obiettivo di portare l’Europa verso l’impatto climatico zero. In entrambi questi ultimi casi si adotterà lo stesso schema di agevolazione previsto per la qualità della vita urbana.

Ammonta invece a 14 milioni la quota per programmi che contribuiscano a stimolare la crescita, la competitività e l’internazionalizzazione delle Pmi innovative, con incentivi diversificati tra ricerca industriale (50% delle spese ammissibili) e sviluppo sperimentale (25%) ma non per dimensione di impresa. Infine, sempre con quest’ultima distinzione come intensità di aiuti, vengono destinati 3 milioni ai progetti per una migliore gestione delle risorse idriche.

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