La storia di Laura – Comunica solo con gli occhi: 110 e lode in Matematica

Ci sono traguardi che valgono di più. E’ il caso di Laura, 23 anni, affetta da tetraparesi spastica, che ha ottenuto oggi il titolo di dottore in matematica all’Università Federico II di Napoli. Col massimo dei voti.

“L’abbiamo vista durante i corsi e agli esami – ha detto il presidente di commissione Vittorio Coti Zelati – È sempre stata una sfida per l’università e speriamo di aver dato a lei e alla sua famiglia la giusta soddisfazione”. “Questa storia è un messaggio di speranza per tutti i giovani che vivono una situazione simile”commenta Pietro Valerio, direttore del centro Sinapsi di Napoli.

La storia di Laura comincia 6 anni fa, quando, dopo l’incontro con il professo Guido Trombetta, la ragazza decide di mettersi in contatto con Sinapsi, il centro di ateneo nato per garantire il diritto allo studio agli studenti affetti da disturbi d’apprendimento, difficoltà temporanee o disabilità.

A Laura è stata assegnata un’assistente alla comunicazione, Valentina Ianuarii, che l’ha aiutata durante tutta la vita universitaria. Grazie ad una ruota di cartone, Valentina e Laura possono comunicare tra loro. Valentina compone le parole utilizzando le lettere che Laura indica con gli occhi. E’ lo stesso metodo che l’ha portata al conseguimento del titolo. “La nostra équipe – sottolinea Valerio, che è docente di psicologia clinica al dipartimento di neuroscienze della Federico II – ha sempre lavorato per sostenerla, mai per facilitarla. Voglio dire che questo risultato è interamente merito suo”.

laura

“Con la legge di stabilità si vogliono tagliare fondi per la non autosufficienza, è inutile parlare di un solo caso bello se non ci sono le condizioni per tutti”. Lo ha detto Antonella Leone, mamma di Laura. “Mia figlia è stata fortunata perché ha incontrato persone che hanno saputo starle intorno – dice – anche economicamente abbiamo potuto sostenerla, ma ci sono situazioni in cui non è possibile”. “I ragazzi da soli non possono fare nulla – afferma – serve sempre una controparte”.

Raffaele Nappi

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