Prime mosse di attuazione del decreto Gelmini. Nell’Università di Urbino, si sono riuniti in un’Assemblea Costituente gli studenti dell’Assemblea Permanente, i ricercatori indisponibili ed i dottorandi in mobilitazione. “A seguito dell’approvazione in parlamento della riforma universitaria, -scrive l’assemblea costituente di studenti, ricercatori e dottorandi dell’Università di Urbino- gli atenei italiani devono riscrivere entro sei mesi i propri statuti.
Lo statuto dell’Università rappresenta la carta fondamentale che definisce tanto gli scopi dell’istituzione universitaria quanto la composizione degli organi direttivi dell’ateneo stesso, una vera e propria Costituzione.
La riscrittura dello statuto è un momento molto importante per il futuro della nostra università perché, se da un lato può permettere di trovare uno spazio per risolvere le tante problematiche che affliggono le categorie più deboli, dall’altro rischia di accentrare ancor di più la gestione dell’ateneo nelle mani dei ‘poteri forti’, secondo lo schema: bisogna che tutto cambi, perché tutto rimanga com’è.
È per questa ragione che studenti, dottorandi e ricercatori hanno sentito la necessità di aprire un vero e proprio processo costituente dal basso per fare in modo che la commissione che andrà a riscrivere lo Statuto sia uno spazio partecipativo e non un tavolo riservato ai ‘soliti noti’.
In conclusione l’assemblea costituente annuncia di aver dato vita ad un primo gruppo di lavoro che nei prossimi giorni produrrà un documento con le richieste di studenti, dottorandi e ricercatori rispetto alla composizione del nuovo statuto del nostro ateneo rifiutando la logica cooptativa delle nomine degli attuali organi direttivi.
L’assemblea costituente auspica che il rettore renda effettivi la partecipazione ed il confronto tanto annunciati in quest’ultimo periodo”.
Diffusa la modalità di ri- scrittura dello Statuto in modo partecipativo con gli studenti e ricercatori da parte degli atenei italiani. Il rettore, Attilio Mastino i ha invitato tutte le componenti (studenti, docenti, personale tecnico amministrativo) a esprimersi e inviare contributi al fine di sfruttare quest’occasione per migliorare l’assetto dell’Università di Sassari.