SPECIALE RETTORI: Appena eletti, abbiamo raccolto in una intervista le loro sfide e propositi per il futuro

Rettori neoeletti. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO, LA BICOCCA –  rettore Cristina Messa

Un commento sul nuovo incarico. Sono orgogliosa di poter guidare un ateneo giovane, ricordo che l’Università di Milano-Bicocca esiste da appena quindici anni, finanziariamente sano e che ha investito molto in ricerca e formazione a livello nazionale e internazionale. L’Università di Milano-Bicocca ha di fronte a sé sfide cruciali che possono essere affrontate solo mettendo in rete le molteplici risorse e competenze presenti nel nostro Ateneo e lavorerò perché questo si realizzi.

Le sfide che dovrà affrontare. Vogliamo mantenere e rafforzare la nostra posizione a livello nazionale e internazionale e diventare sempre di più un punto di riferimento per chi è interessato a promuovere innovazione e cooperazione tra ricerca scientifica e impresa. Abbiamo investito molto nell’internazionalizzazione con Paesi europei, extraeurpoei e con la Cina attraverso programmi di scambio per studenti in entrata e in uscita a vari livelli di formazione, dai corsi di laurea ai corsi di dottorato. Sicuramente questo va potenziato ulteriormente incrementando la possibilità di andare all’estero per i nostri studenti e la capacità di accogliere studenti stranieri nelle nostre strutture.

I suoi propositi futuri. La prima azione che porterò avanti sarà l’elaborazione di un piano strategico, almeno triennale, di obiettivi e metodologie per raggiungerli, condiviso con i docenti e con il personale, in cui prevarrà il principio di autonomia responsabile e la valorizzazione delle persone. Vogliamo riportare l’attenzione sulla ricerca, intesa come innovazione e motore di sviluppo del Paese, semplificando la burocrazia che spesso paralizza gli atenei, promuovendo progetti interdisciplinari e collegamenti con i dipartimenti e continuando il dialogo proficuo iniziato con Regione, Provincia e Comune.  In questo senso anche l’appuntamento di Expo 2015 sarà per noi un’occasione per contribuire alla definizione dei programmi attraverso i temi di ricerca che sono propri dell’Università di Milano-Bicocca: energia, sostenibilità, ambiente, impatto socio-economico, facendo in modo che quello che resterà di Expo diventi patrimonio per la città e per la regione.

 

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MESSINA, rettore Pietro Navarra

Un commento sul nuovo incarico. La mia elezione nasce da un diffuso desiderio della comunità accademica di considerare lo stato di crisi del sistema universitario nazionale come un’opportunità da sfruttare per affermare un modello di università che, proiettandosi con slancio nel panorama internazionale, sia fondato sulla promozione e il riconoscimento del merito e su una partecipazione ampia alle scelte dell’Ateneo da parte dei colleghi docenti, degli studenti e del personale tecnico amministrativo. L’entusiasmo che ha accompagnato la mia candidatura durante la campagna elettorale e l’ampio consenso da me conseguito sono manifestazioni chiare di una università che vuole scommettere sul proprio futuro cambiando pelle, forte della consapevolezza di poter svolgere un ruolo da protagonista.

 

Le sfide che dovrà affrontare. Le sfide che attendono il sistema universitario nazionale, in generale, e l’Università di Messina, in particolare, sono molteplici. Per amore di brevità in questa sede, ne accenno solo tre. Innanzitutto, la progressiva riduzione dei trasferimenti statali alle università, alla quale si dovrà far fronte con una rinnovata e più efficace capacità di attrarre risorse esterne da canali di finanziamento non tradizionali, sia pubblici che privati. Secondo, una maggiore integrazione nel panorama internazionale dell’Università di Messina nel suo insieme sia nel campo della ricerca che in quello dell’offerta formativa. Terzo, una collaborazione ancora più intensa tra le università siciliane, con particolare riguardo all’affermazione di un modello di formazione e ricerca nel settore della sanità che superi le forti contraddizioni di quello attuale e lo renda pienamente competitivo nell’area del Mediterraneo.

 I suoi propositi futuri. Affrontare il mandato con lo spirito di colui che, nei settori della ricerca, della didattica, dell’internazionalizzazione, del trasferimento tecnologico e dei servizi agli studenti vuole gettare quelle fondamenta forti e solide affinché l’Università di Messina possa guardare con fiducia e rinnovato orgoglio ai prossimi vent’anni.

 

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO – rettore  Gianmaria Ajani

Un commento sul nuovo incarico. Ho sei anni davanti a me, un periodo di tempo giusto. Sono stato eletto con una buona maggioranza e questo mi aiuterà sicuramente nel mio lavoro.

 Le sfide che dovrà affrontare. Una è sicuramente la riorganizzazione interna dal punto di vista della comunicazione e delle procedure amministrative che vanno semplificate. Un’altra è il collegamento con il territorio, che più che una sfida è una opportunità, nel senso che la città di Torino ha un programma che si chiama “Torino città internazionale della formazione” e con gli organizzatori del progetto abbiamo già iniziato a pensare a un nuovo modo di dare ospitalità agli studenti. La terza è sicuramente il post laurea: il collegamento con le imprese e il job placamento.

 Quali sono i suoi propositi futuri. Sicuramente integrare i vari dipartimenti, perché la ricerca ormai è interdisciplinare, e rafforzare i vari apparati amministrativi. Tra i miei propositi c’è quello di far diventare l’Università di Torino un polo di alto livello, non solo nel panorama italiano ma anche e specialmente nel panorama europeo. Questo significa: formazione inglese, essere presenti nei luoghi in cui si comunica la ricerca, lavorare con la città e avere connessioni molto forti con l’estero. Abbiamo forti potenzialità e attraiamo troppi pochi cervelli, rispetto alla qualità dei nostri laboratori.

 

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI ROMA TRE,  rettore Mario Panizza

Un commento sul nuovo incarico. Sono stato eletto con il 64% dei voti al primo turno e l’affluenza è stata altissima. Questo per me significa avere una maggiore tranquillità nello svolgimento del mio mandato: quando, infatti, c’è un buon consenso le cose possono essere affrontate tranquillamente. Io e gli altri candidati siamo entrati nel merito di ogni problema, coinvolgendo tutte le strutture universitarie: dai dipartimenti agli incontri sindacali.

 Quali sono i suoi propositi futuri. Vorrei realizzare un governo dell’ateneo attraverso 3 strutture che lavorino insieme. Una è la struttura ordinaria, che ha al vertice il direttore generale, l’asse portante dell’amministrazione centrale. Poi pensavo ad una task force che faccia riferimento al rettore e dia l’indirizzo politico. Una struttura, nello specifico, con competenze disciplinari diverse, legata alle 12 strutture periferiche di ricerca dei vari dipartimenti. Una rete con collegamenti internazionali e con legami con il mondo dell’impresa. La terza struttura di governo di assetto io la chiamo “le campagne del rettore”: il rettore a cadenze mensili incontra i dipartimenti e verifica il buon andamento del  piano triennale.

Le sfide che dovrà affrontare. Sei anni sono tanti, un arco temporale ampio durante il quale si può progettare con criterio, considerando che la programmazione economica di bilancio viene fatta su tre anni. L’importante è che in questo periodo ci sia un costante aggiornamento del bilancio, non solo finanziario, ma anche e specialmente sociale, nel quale costi e benefici vengano messi in relazione tra di loro. La sfida è comunque quella di riuscire ad andare avanti in una situazione di crisi finanziaria che sta attraversando tutta l’università italiana. Per ogni docente che va in pensione, l’ateneo può recuperare solo il 20% del suo stipendio. Non possiamo far regredire la ricerca, ma nello stesso tempo dobbiamo razionalizzare le strutture sia con una mirata offerta didattica, sia nel modo di relazionarsi meglio con i fondi europei. L’università riesce ad assorbire troppo poco di quello che dà con come finanziamenti europei. Io vorrei puntare anche sull’autofinanziamento attraverso terzi e sugli spin off!

 

Anna DI RUSSO

 

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