Sigarette elettroniche, a giorni la nuova tassa

sigaretta elettronica

Qualcuno dice sia questione di giorni. Sta per arrivare, dunque, la tanto discussa tassa sulle sigarette elettroniche. Ci hanno provato in passato già a novembre, nel Decreto Sviluppo, poi a dicembre, nella legge di Stabilità e, infine, appena pochi giorni fa con un emendamento al decreto sui debiti della Pubblica Amministrazione.

Le Finanze, comunque, spingono davvero forte: secondo i ben informati il ricavo da parte dello Stato in un’eventuale tassazione delle e-cig arriverebbe a toccare quota 50 milioni di euro. Le vendite delle sigarette elettroniche, infatti, sono più che raddoppiate. Di fronte alla crisi e ai centri commerciali che chiudono, spuntano come funghi nelle città italiane negozi che trattano la sigaretta elettronica.

Per avere una dimensione chiara della vicenda possiamo dire che in Cina, dove il prodotto ha origine, una sigaretta elettronica non costa più di 25 euro. I dettaglianti la acquistano a 35 euro, per rivenderle poi al cliente finale con un prezzo non inferiore ai 70 euro.

Il vero nodo, comunque, è la definizione stessa dell’e-cigar: un prodotto da fumo? Un dispositivo medico? Il ministero della Salute, al momento, non si è espresso con chiarezza: nella fattispecie lo ha solo vietato ai minori di 18 anni, avvicinandolo così al mondo dei prodotti da fumo. Fatto sta che anche il Parlamento Europeo è fermo sulla vicenda. Da anni a Bruxelles si discute per una riforma della tassazione sui prodotti da fumo, ma ancora nulla si è mosso con concretezza.

In Europa non esistono regole precise nel campo delle sigarette elettroniche. A parte la Gran Bretagna, dove il mercato delle e-cigar è regolamentato, ogni paese si comporta in maniera diversa. In Italia sembra che la pressione delle Finanze sia davvero troppo forte per non tassare le sigarette elettroniche: e qualcuno, per evitare spiacevoli inconvenienti, ha ben pensato di farsi già una bella scorta.

Raffaele Nappi

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  1. Al presente e’ sbagliato mettere una tassa sulle sigarette elettroniche perché ancora non sono sufficientemente diffuse rispetto alle sigarette tradizionali.

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