Tra gli under 35, solo 4 su 10 sarebbero in grado di riconoscere i sintomi di un ictus cerebrale o saprebbero come comportarsi se fossero presenti in una situazione di emergenza che coinvolgesse un’altra persona.
Questi i primi dati emersi dallo screening su 728 studenti della Sapienza Università di Roma presentati durante il Convegno “Ictus: conoscerlo per combatterlo”, organizzato da ALICe Giovani che si è svolto oggi a Roma, presso l’Aula di Patologia Generale Umberto I. Ad aprire il convegno, il saluto del rettore del primo Ateneo romano, Luigi Frati e del Presidente del Corso di Laurea in Medicina “A”, Eugenio Gaudio.
“In Italia, ogni anno circa 4.200 persone al di sotto dei 45 anni, valore pari al 5,5% dell’incidenza totale, sono colpite da ictus cerebrale, una patologia fino a poco tempo fa considerata tipica dell’età avanzata – ha affermato Maria Luisa Sacchetti, Presidente di ALICe Italia Onlus e moderatrice del convegno – Ecco perché ALICe ha accolto volentieri la richiesta di collaborazione degli studenti della Sapienza. Attraverso il questionario, lo screening ed il convegno, abbiamo voluto dedicare un’attenzione particolare proprio ai giovani, indagando sulla conoscenza che loro hanno della malattia e cercando di fare chiarezza sulle possibili cause di ictus in questa fascia della popolazione”.
Alcuni dei fattori di rischio ictus quali ad esempio sesso, età ed ereditarietà non sono modificabili e quindi non dipendono dal comportamento dell’individuo, altri fattori come un’errata alimentazione, l’alterazione dei grassi nel sangue, il fumo ma anche l’abuso di alcool e droga possono danneggiare le arterie in età giovane, predisponendo l’individuo a possibili attacchi di ictus.
Più di un quarto (il 28%) dei ragazzi coinvolti nello screening riferisce di consumare alcolici in maniera eccessiva, mentre più del 50% sostiene di fumare quasi metà pacchetto di sigarette al giorno. Quest’ultimo dato assume valenza ancor più preoccupante per le giovani donne fumatrici che assumono anche contraccettivi orali, il 23%, condizione che aumenta ulteriormente il rischio di eventi cerebrovascolari di 5,5 volte.
“L’iniziativa di screening che abbiamo organizzato alla Sapienza ha avuto sì un gran successo ma la risposta degli studenti ha messo in evidenza il desiderio e spesso il bisogno di conoscere meglio cause e conseguenze dell’ictus – ha dichiarato in chiusura di convegno Arturo Consoli, coordinatore nazionale di ALICe Giovani – I dati emersi ci dicono che i rischi esistono anche per le persone giovani e solo la conoscenza e un comportamento responsabile possono ridimensionare il fenomeno. Con questa prospettiva, intendiamo proseguire con entusiasmo e impegno sulla strada intrapresa dalla nostra Associazione”.
Letteralmente Ictus vuol dire “colpo”; si usa questo termine perché i sintomi compaiono all’improvviso, come conseguenza del danno ad una parte del cervello provocato dal mancato apporto di sangue; si tratta di una condizione grave e molto frequente che, nel mondo occidentale, rappresenta la seconda causa di morte e la prima causa di invalidità permanente.
ALICe Italia Onlus è un’Associazione di volontariato libera e non lucrativa, l’unica in Italia, formata da persone colpite da ictus, familiari, medici, personale addetto all’assistenza, riabilitazione e volontari.
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