Scuola, riapertura a maggio o rientro a settembre. Maturità con commissari tutti interni

Al ministero dell’Istruzione si valuta il percorso legato all’emergenza sanitaria. Di sicuro, niente rientro in classe il 6 aprile. Lo stop si allungherà fino a maggio

A oggi l’unica certezza è che le scuole non riapriranno il prossimo 6 aprile. A confermarlo, nei giorni scorsi, è stato il premier Giuseppe Conte, e a lasciarlo intendere è stata anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che mercoledì 25 marzo al question time alla Camera ha chiarito come il rientro di ragazzi e docenti dovrà avvenire nella «massima sicurezza». Ma quando, appunto, tutto ciò avverrà? Molto, se non tutto, dipenderà dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria. Al ministero dell’Istruzione si aspettano le comunicazioni ufficiali delle autorità mediche, ma intanto si stanno valutando i possibili scenari.

Prima ipotesi: aule aperte a maggio
La prima ipotesi allo studio è che lo stop alle attività didattiche iniziato lo scorso 5 marzo possa proseguire almeno fino a inizi/metà maggio. Ciò consentirebbe un ritorno alla normalità per gli oltre 8 milioni di studenti, anche dal valore simbolico, per una manciata di giorni visto che i vari calendari scolastici indicano la chiusura dell’anno a partire dall’8 giugno.

Ipotesi estrema: si rientra a settembre
Al ministero dell’Istruzione non si esclude nulla. Come ipotesi estrema c’è quella di finire così l’anno scolastico e far riprendere le lezioni a settembre con l’avvio del nuovo anno. Uno scenario, questo, che si spera di escludere viste le pesanti ripercussioni su scuole e famiglie.

Oggi la ministra parla in Senato
Qualche indicazione in più dovrebbe arrivare oggi pomeriggio 26 marzo dalla ministra Azzolina che interverrà in Senato proprio sul tema “anno scolastico”. L’anno, ha già chiarito il ministero dell’Istruzione, a prescindere dagli scenari ipotizzati, sarà comunque valido per tutti, anche se non si raggiungeranno, come ormai sembra scontato, i 200 giorni di lezioni previsti dall’attuale normativa.

Anche l’altro requisito, oggi stabilito dalle norme per considerare regolare, ai fini della valutazione finale, l’anno sui banchi, vale a dire la frequenza dei ¾ del monte ore annuale personalizzato non dovrebbe avere conseguenze negative sul percorso degli studenti (si chiarirà, infatti, che si tratta di monte ore effettivamente svolto dall’istituto).

Maturità con commissari tutti interni
Altro tema molto atteso per circa 500mila studenti è la sorte dell’esame di Maturità. L’intenzione della ministra è che si faccia e sia in ogni caso un esame serio, seppur tenendo conto delle difficoltà dell’attuale situazione. Anche qui più la riapertura arriverà a ridosso dell’esame (si parte il 17 giugno con italiano) più le prove dovranno essere “light”. Tra le ipotesi di modifica più accreditate c’è quella che riguarda le commissioni d’esame che potrebbero essere costituite da soli membri interni, più presidente esterno (oggi, i commissari sono tre interni, tre esterni, oltre al presidente esterno).

Stop ad alternanza e forse Invalsi
Un’altra ipotesi in circolazione sarebbe il sempre più probabile stop all’obbligatorietà della scuola-lavoro, visto il sostanziale fermo delle attività esterne, in azienda, a oggi bloccate fino al 3 aprile. Anche sull’Invalsi si dovrebbe procedere a slegarlo dall’esame di Stato.

sole24ore

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