“Il sostegno psicologico è ormai cruciale non sono per i ragazzi ma anche per il personale scolastico sotto pressione”, lo afferma il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in audizione alla Camera. “Già da prima della pandemia avevamo situazione che esprimevano molto disagio e si manifestavano soprattutto in maniera esplicita con alti tassi di abbandono scolastico, soprattutto al Sud”.
Ma il ministro frena sulla richiesta dei deputati sul far avere uno spicologo in ogni scuola: “Anche l’ordine degli psicologi ci ha messo in guardia su non clinicizzare le questioni psicologiche dei ragazzi”. Il ministro apre alla possibilità di aggiungere altri fondi un apposito decreto. “Io sono disponibile a condividere i dati con la ricerca purché sia rispettata la privacy, dobbiamo tutelare sempre gli studenti”.
Bianchi lancia la “Scuola d’estate”
“Noi abbiamo legato il personale covid allo stato di emergenza. Io vorrei che lo stato di emergenza possa finire presto”, afferma il ministro. E poi lancia un appello alle forze politiche: “Su questo ho bisogno di aiuto, abbiamo bisogno che il personale ci aiuti a terminare l’anno scolastico”. Il personale covid non era stato rinnovato in legge di Bilancio e ora il ministro apre un parta per prolungarlo fino a giugno. Mentre sulla mancanza di insegnanti, soprattutto in materie Stem, ricorda che per il 2022 c’è un concorso “da 40mila insegnati e siamo partiti proprio dagli stem”. “Abbiamo ben chiaro che abbiamo tuttavia un rapporto con l’università, mancava prima un percorso chiaro che fosse anche vocazionale”. La riforma, citata dal ministro, prevedrebbe un apposito decreto in cui dovrebbero confluire le disposizioni per percorsi abilitanti all’università.
Poi annuncia il “Piano estate” che lo scorso anno aveva, però, raccolto poco interesse tra i docenti: “Abbiamo avviato una riflessione su un nuovo piano estate. Potremmo in qualche modo agire sul calendario ma questo è di competenza delle Regioni e dobbiamo avviare un ragionamento complesso con loro, mutando la norma per cui l’anno scolastico sia di 235 giorni”. Il capo di viale Trastevere menziona alcune iniziative: “Nel piano estate 2021 sono state sperimentate metodologie di apprendimento che prima del covid non venivano fatte. In una scuola hanno fatto formazione al lavoro ad esempio. Oppure attività di integrazione, con bambini figli di migranti, con un confronto della parola che in una didattica normale non si poteva fare. Non vogliamo che sia un recupero di ore ma di sostanza e di affettività. Che metta al centro la cura psicologica dei più piccoli per non farli sentire soli e abbandonati”.
Mascherine e studenti con disabilità
“Noi abbiamo stabilito delle priorità. La prima è stata l’idea di intervenire su quegli insegnanti per la scuola dell’infanzia e primaria dove non c’è possibilità di vaccinarsi o comunque ci sono stati dei ritardi. Io spero che una progressiva apertura possa avvenire, la quantità è un vincolo e il Commissario Figliuolo ha calmierato il prezzo delle Ffp2 ma mi faccio carico di portare il tema nel governo”. Mentre sulla questione disibili a scuola è stato annunciato un tavolo aperto con il ministero della Sanità che “teme un contagio ma per qunato mi riguarda – afferma Bianchi – la presenza nella comunità di chi ha più difficoltà è importante. Bisogna dare tutti i vantaggi a chi è svantaggiato”.
Autonomia della scuola per Bianchi
“Io non mi sottraggo dall’obbligo di dare delle direttive ma le do a soggetti che costituzionalmente hanno una loro autonomia. Per i sistemi di ventilazione i proprietari e responsabili sono i comuni. Io posso dare i fondi ma loro devono usarli. Abbiamo 51mila edifici in Italia, posso dare le linee guida. Le scuole più difficili da aggiornare da questo punto di vista sono le scuole degli anni Settanta”, afferma il ministro che ricorda gli stanziamenti strutturali e del Pnrr. “Bisogna mettere un punto sull’equilibrio delle responsabilità. Su questo è cruciale il rapporto con la sanità, noi abbiamo deciso che sia regionalizzata, ma stiamo monitorando quanto le situazioni siano diverse territorio per territorio. Bisogna andare verso una semplificazione ma anche verso una convergenza territorio per territorio e per far ciò ci stiamo confrontando con il ministero della Salute e con la ministra Gelmini”.
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